L’intelligenza ecologica di Goleman
Intelligenza emotiva, sociale ed ecologica. Sono queste, secondo Daniel Goleman (autore di Intelligenza Ecologica, Rizzoli, 2009, 19,00 euro) le tre varietà di intelligenza che possono consentirci di migliorare la nostra vita su questo pianeta. Strettamente legate e interconnesse, le tre intelligenze costituiscono le tappe fondamentali di un percorso che può e deve condurci dall’ignoranza alla consapevolezza della sostenibilità.
Se l’intelligenza emotiva è la capacità di provare emozioni, riconoscerle e viverle in modo consapevole, l’intelligenza sociale è costituita da quell’insieme di caratteristiche che ci permettono di relazionarci positivamente con gli altri e di interagire in modo costruttivo con essi. Empatia, cooperazione e altruismo sono i sentimenti che ci muovono verso gli altri e che ci permettono di evitare quell’autismo sociale, figlio dell’individualismo dei nostri tempi, che non ci permette di sviluppare l’intelligenza ecologica come nuova specie.
Il nostro prossimo gradino evolutivo, spiega Goleman, sarà la cura dell’ambiente che ci circonda, intesa non come movimento o ideologia, ma come sviluppo di quella capacità cognitiva e relazionale che ci condurrà a essere consumatori consapevoli i un mercato ecostenibile.
E’una questione di vita o di morte. O, se vogliamo, di adattamento darwiniano della specie. Secondo l’ex professore di psicologia di Harvard infatti ”solo l’evoluzione del cervello verso l’intelligenza ecologica può salvare la specie umana”. Mentre come singoli non siamo in grado di rispondere a domande quali: “è più dannoso per l’ambiente usare un bicchiere di carta o uno di plastica? Stappare una bottiglia di vino arrivata dalla Francia via terra o dalla Spagna via mare?”, come specie possiamo esserlo.
In quello che definisce un “personale viaggio nella trasparenza ecologica”, Goleman parte dal mettere in discussione ciò che, nella maggior parte dei casi (quando si parla di attenzione all’ambiente e impatto su di esso) viene dato per scontato. Non basta comprare bio, eco e affidarsi alle certificazioni. Spesso l’acquisto cosiddetto “verde” è un miraggio: i pomodori “prodotti localmente” a Montreal, in Canada, vengono selezionati in Francia, crescono in Cina e germogliano in Ontario prima di arrivare nelle serre del Quebec. Su ogni oggetto che compriamo è nascosto un “cartellino del prezzo” aggiuntivo: sono i costi che paga il pianeta, e quindi la nostra salute. Ma ci è impossibile valutarli correttamente, perché non ce ne accorgiamo: il nostro cervello non è attrezzato per farlo. Occorre un radicale cambiamento cognitivo, una comprensione collettiva delle conseguenze ecologiche nascoste e il fermo proposito di affrontarle meglio.
Attraverso l’intelligenza ecologica possiamo valutare le conseguenze delle nostre abitudini di spesa sul mondo nel suo complesso: l’impatto sull’ambiente, in termini di inquinamento e consumo di risorse, durante tutto il ciclo di vita di un prodotto, le condizioni sociali e lavorative di chi produce ciò che acquistiamo, le conseguenze sulla nostra salute e su quella delle generazioni che verranno. Tutti noi, in quanto consumatori, abbiamo il potere di influenzare il mercato e rendere le catene produttive virtuose, costringendo le aziende ad adeguarsi a standard sostenibili, chiedendo maggiore trasparenza e non lasciandosi irretire dalle studiatissime strategie del marketing.
Elena Marcon
In collaborazione con la Bottega dei Libri, Torino