Il quaderno degli alberi antichi e leggendari
“Quando ti avvii lungo questo cammino, impari dagli alberi un segreto che non puoi più tenere per te: che la vita è ricca di persone e di esperienze che talvolta ‘non riusciamo a vedere’, solo perché non siamo più abituati a farlo”. Un viaggio alla ricerca di alberi storici, che prima dell’uomo hanno messo le radici su terre su cui ancora siedono e svettano. Un cammino, quello intrapreso da Paola Fantin, autrice del piccolo e squisito libro “Il quaderno degli Alberi antichi e leggendari. Sulle tracce dei Patriarchi Verdi” (Kellermann Editore), che diventa un “viaggio dentro di me. Per arrivare a scoprire che non esiste un ‘me’, ma un ‘noi’ dove nessuno è separato, ma unito al Tutto”.
Bellissima, appassionante e appassionata, l’introduzione al manuale che racconta e raccoglie le schede di 33 alberi scoperti in tutta Italia. Una ricerca nata da qualche studio, grazie alle indicazioni di pochi libri, ma che ha preso forma soprattutto grazie alla pazienza dell’autrice, alla sua predisposizione e disponibilità. “Eppure non è facile trovarli. A volte penso che essi di celino volutamente dagli sguardi di quanti non avrebbero nulla da dir loro, se non vacue parole. A chi, invece, si mette in viaggio per incontrarli come vecchi amici, essi si presentano quasi per caso, quali compagni di viaggio inattesi che incontri lungo il tuo cammino e che ti affiancano per un po’, prima di lasciarti proseguire da solo”.
Conoscere alberi, aprirsi a loro, e scoprire tutto il mondo che si cela dietro questi grandi cittadini della Terra, chi li custodisce e protegge e chi invece li usa come oggetti, senza dar loro il rispetto che meritano. “Andando ‘per alberi’, infine, ho imparato a ‘vedere’ gli altri. Perché ognuno di noi, prima o poi nella sua vita – di grande e piccino-, diventa un albero: isolato, chiuso in sé, impenetrabile, indecifrabile, ma soprattutto senza voce”. Quando nessuno ci sente o capisce, allora siamo alberi. Un viaggio andato oltre le migliori aspettative, probabilmente.
Il libro divide gli alberi per zone (Marca Trevigiana, Nordest e Nordovest) a cui si aggiungono alberi magici nel capitolo “Alberi per sognare”: sotto le fronde dell’Olivo della Strega a Magliano (Grosseto) si dice che una strega tenesse strani e misteriosi riti per poi trasformarsi in gatto nero; il Castagno Osteria del Bugeon a Badi (Bologna) si chiama così perché all’interno del tronco, lungo la circonferenza, era stata ricavata un’osteria che ospitava fino a dieci persone.
Le illustrazioni di Roberto Da Re Giustiniani completano in modo meraviglioso le parole dell’autrice, contestualizzano e aggiungono dettagli grafici al viaggio, danno forma a mappe e paesi, presentano gli alberi così come fotografie di amici incontrati durante il percorso.
Il libro – che sembra, come veste grafica, un grazioso quadernetto delle scuole elementari di un tempo - si conclude con il capitolo “…e tu di che albero sei?”, una sorta di oroscopo in cui ad ogni periodo o data corrisponde un albero. Chi nasce dall’11 al 20 aprile o dal 15 al 23 ottobre assomiglia all’Acero, è una persona rispettosa della cosa comune, piena di immaginazione e originalità; il 22 dicembre è la data del Faggio, di chi ama piacere, persona economica e buon leader. Dal 21 al 30 aprile, dal 24 ottobre all’11 novembre l’abero è il Noce, quello della passione, di chi è implacabile, non comune, che con ingegno strategico non accetta compromessi.
Alfonsa Sabatino