H.E.R.O.I.N. I Motel Connection diventano supereroi a Overvolt City
I Motel Connection fanno musica; e non solo. Ma in tutto quello che fanno riescono a far rientrare un riferimento alla sostenibilità ambientale. Come nell’ultimo disco H.E.R.O.I.N, inquietante acronimo di Human Environmental Return of Output/Input Network. Ora, nella loro continua trasformazione e mutazione, i tre ragazzi, Samuel, il frontman, il dj Pisti e il bassista Pierfunk, trovano un nuovo modo di comunicare e di farsi ascoltare. Un linguaggio nuovo, che dopo gli album, le serate in discoteca e le colonne sonore di film e video, coinvolge un pubblico ancora diverso.
Così i Motel Connection diventano supereroi, proiettati nella futuristica e ipercontaminata Overvolt City, protagonisti, prima, di un videogioco disponibile in rete e, poi, dell’omonimo fumetto, H.E.R.O.I.N. La strada dei supereroi, il primo di una trilogia fantastica pubblicata nella Collana VerdeNero di Edizioni Ambiente (a cura di Mauro Garofalo, 112 pp.,euro 12,90).
“Un’idea – spiega Alessandro Di Nocera nell’introduzione – che nasce quando Mauro Garofalo – giornalista, esperto di linguaggi tecnologici e talent scout- si convince che la già consolidata attitudine multimediale dei Motel Connection possa aprirsi anche al linguaggio fumettistico”. Così la loro esperienza, i messaggi ambientali e sociali, la voglia di essere sempre in prima linea nelle battaglie difficili, prendono forma “attraverso la cosiddetta arte sequenziale e una peculiare visione del genere superoistico”.
Come avevano già testato oltreoceano – con grande successo - i mitici Kiss, anche Samuel, Pisti e Pierfunk diventano tre supereroi, all’interno di un progetto che vuole tuttavia esaltare più il messaggio e il contenuto, piuttosto che la celebrazione divistica dei protagonisti. In modo leggero, scherzoso e grottesco, emergono le polemiche e le imprevedibili frecciate politiche. “Emerge di conseguenza – scrive Di Nocera nella sua lunga tirata filologica per cultori del fumetto - anche l’esigenza di operare tenendo conto della lezione dei migliori sceneggiatori di comics britannici e americani. Accostandosi, quindi, alle trovate acide e politicamente scorrette di un Alan Grant o di un Pat Mills; rievocando il gusto caustico e cyberpunk di un Warren Ellis; impostando i dialoghi secondo la verve scanzonata, tragicomica e pop di Mark Millar; parodiando la retorica di Stan Lee; strutturando e alleggerendo gli scontri tra i personaggi attraverso una vena umoristica alla Peter David”.
La struttura del fumetto, in sostanza, ricorda quella di un videogame o di un gioco di ruolo, perfettamente resa, dal punto di vista grafico, dalle mani di Bruno Letizia, disegnatore e docente della Scuola Internazionale di Comics, Serena Ficca e Valerio Schiti, illustratori tra i più promettenti della nuova generazione di fumettisti italiani, che già lavorano per Marvel Comics (quelli dell’Uomo Ragno, per intenderci) e riprendono lo stile anglosassone sporcandolo con una vaga influenza dei manga giapponesi.
Il volumetto termina con un inserto pieghevole da collezionisti, l’improbabile numero 1 del The Overvolt Times, il quotidiano della megalopoli che fa da sfondo alle avventure dei supereroi nostrani, “una città urbanisticamente fuori controllo“, che ricorda una grande periferia degradata – purtroppo non tanto dissimile da quelle tristemente esistenti già nel 2011…
Alfonsa Sabatino