Green Lies: il lato oscuro delle rinnovabili in Italia
“Si definisce economia verde (in inglese green economy), o più propriamente economia ecologica, un modello teorico di sviluppo economico che prende origine da un’analisi econometrica del sistema economico dove oltre ai benefici (aumento del Prodotto Interno Lordo) di un certo regime di produzione si prende in considerazione anche l‘impatto ambientale, cioè i potenziali danni ambientali prodotti dall’intero ciclo di trasformazione delle materie prime [...] Tali danni spesso si ripercuotono, in un meccanismo tipico di retroazione negativa, sul PIL stesso diminuendolo a causa della riduzione di resa di attività economiche che traggono vantaggio da una buona qualità dell’ambiente come agricoltura, pesca, turismo, salute pubblica, soccorsi e ricostruzione in disastri naturali”.
E’questa, a grandi linee, la definizione di green economy (Wikipedia) che normalmente ci aspettiamo venga messa in pratica. Ma c’è chi ha sperimentato che non sempre le distese di pannelli solari o i parchi eolici siano sinonimo di energia pulita e rispetto per l’ambiente. Al contrario. È quello che raccontano Andrea Paco Mariani e Angelica Gentilizi, registi del documentario Green Lies. Il volto sporco dell’energia pulita, prodotto e distribuito da SMK Videofactory e Distribuzioni Dal Basso, realizzato con il sostegno di CDCA (Centro Documentazione Conflitti Ambientali) e Asud Onlus. Dopo due anni di lavorazione, realizzato tramite campagna di crowdfunding popolare, il film è uscito ufficialmente, senza grande clamore, con una doppia prima nazionale ad aprile scorso, a Bologna e a Brescia.
Il documentario vuole mettere in luce le contraddizioni che si nascondono dietro e dentro il mondo delle energie rinnovabili in Italia, puntando il dito sulle conseguenze della speculazione attuata in nome della green economy. Lo sviluppo delle rinnovabili in Italia ha infatti dimostrato delle anomalie che rischiano di vanificare e deviare quei meccanismi virtuosi che potrebbero scaturirne. Penalizzando anche i virtuosi, così come avviene per le truffe nel biologico.
Green Lies indaga su tre settori delle energie alternative raccontando l’esperienza dei comitati cittadini di tre territori: Camugnano (BO) per la produzione eolica, Salento (LE) per la produzione solare e Monte Amiata (Toscana) per la geotermia. Tre storie che ci aiutano a focalizzare le problematiche legate a un’applicazione non corretta di queste fonti di energia. Tre casi in cui impianti solari, geotermici ed eolici sono stati proposti, se non addirittura realizzati, indipendentemente dalla oggettiva capacità dei territori di accogliere quelle soluzioni, sia a livello geografico sia a livello energetico.
Andrea e Angelica ci portano dietro le quinte, dove agevolazioni e incentivi pensati per i privati o i piccoli imprenditori diventano appannaggio di grandi aziende. Parchi eolici vengono configurati per territori inadeguati. Terreni un tempo adibiti a coltivazioni vengono svenduti o affittati per ospitare distese di pannelli solari che saturano la zona con un’offerta energetica sovrabbondante. Si scoprono vendite di autorizzazioni irregolari, piani energetici improvvisati o sovrastimati, analisi di fattibilità superficiali o del tutto assenti.
I tre microcosmi presentati da Green Lies diventano macrocosmo di un sistema – italiano, ma non solo – in cui interesse economico, mancanza di senso etico, attaccamento ai monopoli sono vecchi motori di un modello che dovrebbe portare a un tipo di sviluppo nuovo. Vecchie logiche di potere che inquinano nuovi scenari futuri.
Alle deviazioni della speculazione il documentario contrappone il ruolo importante dei comitati cittadini, strumenti che consentono agli individui di una stessa comunità di fare rete a difesa del territorio e di quello sviluppo di cui la green economy si fa promotrice.
Daniela Falchero