Green economy: l’Italia vale l’8% del totale europeo
In apertura del 2010, l’Eurispes, come di consueto, ha pubblicato l’autorevole Rapporto Italia, un’analisi sullo stato della politica, dell’economia e della società italiana. Tra agricoltura biologica, commercio equo e solidale, fonti rinnovabili e finanza etica, l’istituto di ricerca ha rilevato, per l’economia verde italiana, consumi pari a dieci miliardi di euro nel 2009.
I dati sono stati elaborati confrontandoli con quelli degli stessi settori nell’anno 2007. L’Eurispes ha dunque stimato un consumo “verde” di circa 810 miliardi di euro nel Mondo, 122 miliardi di euro in Europa e 10 miliardi di euro in Italia, con un incidenza sul consumo mondiale ed europeo, rispettivamente, del 1,2% e del 8,2%.
Per quanto riguarda l’agricoltura biologica, il nostro paese è stato superato dalla Spagna che, arrivando a 1,3 milioni di ettari (+33% rispetto al 2007), ci ha fatto perdere il primato dei terreni destinati a questo tipo di colture. La Germania è terza con 907 mila ettari, ma ormai vicinissima all’estensione complessiva dei nostri campi biologici. L’Italia figura al quarto posto per le vendite di prodotti biologici, con 1,87 miliardi di euro (il 10% del totale europeo). Per ciò che concerne le fonti rinnovabili, emerge che il nostro Paese ha progressivamente aumentato i consumi interni di energia verde, diminuendo quelli delle fonti tradizionali. È così al quinto posto della classifica europea, grazie soprattutto alla geotermia, che contribuisce per oltre un terzo ai consumi italiani di energia alternativa (80% del totale del Vecchio Continente nel 2007). Segue l’energia prodotta dalle biomasse e dai rifiuti, poi quella idroelettrica (22%), eolica (2,7%) e infine il solare (0,4%).
Virano verso il verde e l’eco-etico anche le abitudini dei consumatori. Eurispes ha rilevato che le botteghe del mondo e in generale le “organizzazioni di distribuzione al dettaglio dei prodotti del commercio equo e solidale, che svolgono la propria attivita’ perseguendo gli obiettivi e i criteri generali sanciti dalla Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale” sono in costante aumento.