Consigli per ecomamme, nona puntata: il gioco
Non c’è balcone che tenga. Con l’arrivo dei primi giorni di piacevole sole, i bambini vogliono stare all’aperto e non sentono ragioni né orari. I giocattoli perdono tutto il loro appeal e così, se l’ora della pappa è vicina, meglio armarsi di thermos con il pranzo per il bambino e scegliere un parco o un percorso con vicino bar o strutture attrezzate per sedersi, mangiare e cambiare pannolini.
Aria più pulita tra gli alberi, uccelli e insetti da conoscere e rincorrere, altri bambini con cui giocare: i giardini pubblici sono isole di felicità piene di stimoli per chi inizia a muoversi sulle proprie gambe. Ma cosa proporre a nostro figlio se la pioggia rende impraticabile i prati? O se il caldo è eccessivo per stare sotto il sole? Esistono possibilità di gioco divertenti ed educative, che insegnano a interagire col mondo e con il prossimo, a rispettare l’ambiente e a ridurre gli sprechi. Basta saper individuare le “agenzie” cui indirizzarsi.
A Bologna, per esempio, la Fondazione Villa Ghigi organizza escursioni e laboratori con le scuole a diretto contatto con la natura: sui colli, “i bambini, accompagnati anche da una loro insegnante, trascorrono con noi una settimana nel bosco, dormendo in tenda e svolgendo ogni attività all’aperto” spiega Silvia Salvatorelli. Oltre a progetti sulla conoscenza degli alberi, con “la scuola nel bosco” vengono proposti ai bambini giochi di abilità o di squadra, per imparare a riconoscere la piccola fauna locale e a costruire oggetti attraverso l’uso intelligente di ciò che offre il bosco. Da quest’anno, inoltre, la Fondazione organizzerà anche corsi di gioco-apprendimento dedicati ai piccoli degli asili nido.
Bambini di ogni età possono trovare il loro angolo giochi in Salaborsa, mediateca cuore cittadino, aperta a fasi alterne anche di domenica. Nell’apposita sezione Salaborsa ragazzi tutto è pensato a misura loro: dai volumi agli arredi, un colorato e invitante avvio alla lettura. E per il cambio del bambino, bagno dotato di fasciatoio.
Anche il Museo dei Bambini di Roma prevede visite di utenti sin da 0 a 3 anni e per classi dei nidi, offrendo esperienze sensoriali di giochi con le ombre, percorsi tattili e di apprendimento attraverso “mestieri”.
Per i bambini più grandi, invece, sono divertenti le numerossime iniziative del museo “A come Ambiente” di Torino. Il 15 maggio è dedicato per esempio alla qualità dell’aria, tema proposto in modo ludico, con spettacoli e giocoleria di eco-artisti di strada, laboratori di manualità creativa con materiali poveri e imballaggi, un grande gioco da strada ed un laboratorio scientifico dal titolo “esperimenti d’aria”. Ricco anche il programma del museo per la giornata mondiale dell’ambiente, il 5 giugno prossimo.
Sotto la Mole, inoltre, è da segnalare il circuito di biblioteche civiche “babyfriendly”, concepite per offrire “ai piccoli e alle loro famiglie sale e spazi allegri e accoglienti, attrezzati anche per il cambio pannolino – si legga in una nota – corsi gratuiti per la prima infanzia dedicati alle mamme a ai papà, oltreché libri, attività e iniziative aperte a tutti”. Tredici Biblioteche civiche torinesi, disseminate tra Corso Unione Sovietica a sud fino a Corso Cincinnato, aderiscono al Progetto Babyfriendly . Nato tre anni fa e senza scopo di lucro, iniziativa di alcuni genitori, il progetto raccoglie più di 70 locali pubblici ed esercizi commerciali a prova di bambino. L’adesivo babyfriendly.it apposto nelle varie sedi, indica di quali strumenti la struttura disponga (seggioloni, fasciatoi, giocattoli, libri e oggetti per intrattenere i bimbi). In tutte le sedi si può anche allattare al seno.
Infine, se proprio una malattia vi costringe tra le mura domestiche, una consolazione efficace può venire dalla cara, vecchia televisione. In piccole dosi, magari per far distrarre il piccolo durante l’aerosol, e su programmi selezionati, può sorprendere positivamente. Come per Peppa pig, cartone animato di Rai yoyò, ambientato in un mondo animale antropizzato e colorato. Sebbene sia buffo pensare che un maiale si preoccupi di rassettare e pulire, nella famiglia di Peppa succede anche questo. I protagonisti delle vicende sono maiali, asini, pecore e cani che curano orti, vanno ai giardini pubblici, a scuola, al supermercato, viaggiano su strade e autobus, perfino in elicottero. In una puntata, ai maialini, benchè piccoli, mamma e papà mostrano i bidoni della raccolta differenziata, fanno loro provare a dividere i vari rifiuti per poi portarli all’isola ecologica.
In un’altra, invece, Peppa e il fratellino George sono in visita alla stazione dei pompieri. Arriva una richiesta di soccorso: è Papà pig, che con gli amici aveva organizzato un barbecue nel bosco. Il fuoco rischia di scatenare un brutto incendio: la coniglio-pompiere spegnerà tutto in tempo, ma ribandendo che occorre cautela e attenzione.
Global grover, sempre su Rai Yoyò, è un pupazzo blu giramondo che nei suoi viaggi incontra usi e stili di vita diversi. Nella puntata sull’Olanda mostra come la cultura di quel Paese crei baby-ciclisti sin dai primi anni di vita: grazie alle biciclette di legno senza pedali, il bambino impara a restare in equilibrio inforcando il manubrio e correndo sulle proprie gambe. A 4 anni è pronto per pedalare davvero. Ben venga quindi un certo tipo di tv, se è un modo di intrattenere che parla anche di scarsità delle risorse ed educa i bambini al rispetto per l’ambiente.
Cristina Gentile