UE: al bando gli esperimenti sugli animali per la cosmesi
La Commissione Europea ha proposto di mettere al bando gli esperimenti su alcune categorie di animali, inclusi i primati. Questo provvedimento riporta l’attenzione su un dibattito che si era già scatenato a maggio di quest’anno in seguito all’approvazione da parte del Parlamento europeo di una relazione nella quale venivano ridotte le categorie di animali su cui la ricerca scientifica può applicarsi. Il disappunto dei ricercatori europei nasce dal fatto che, riducendo fortemente le categorie di animali su cui è possibile svolgere esperimenti, si corre il rischio di penalizzare la ricerca europea offrendo vantaggi competitivi ai concorrenti americani e asiatici che hanno norme meno rigorose sul benessere degli animali.
In questi giorni, Commissione, Consiglio e Parlamento hanno trovato vari punti di compromesso sulla questione, che potrebbe essere definitivamente vagliata dall’Aula a febbraio 2010. La delegazione che conduce i negoziati è sostanzialmente d’accordo sulla fine delle sperimentazioni sugli animali effettuate per la produzione di cosmetici, mentre restano aperte le questioni per quanto invece riguarda la ricerca farmacologica.
Il concetto chiave della nuova legge dovrà dunque essere il principio delle tre R: rimpiazzare, ridurre e raffinare l’uso degli animali negli esperimenti scientifici. Il Parlamento cercherà di rafforzare la richiesta degli Stati membri di assicurare che il numero di animali utilizzati nei progetti sia ridotto al minimo senza compromettere gli obiettivi del progetto. La delegazione concorda anche sul fatto che gli animali randagi e selvatici delle specie domestiche non debbano essere utilizzati per i test e sostengono il divieto di ricorrere a animali minacciati dall’estinzione, come le grandi scimmie – se non ai fini di esperimenti volti a conservare le specie in questione. Si prevede dunque che verranno studiate misure per bilanciare meglio esigenze in contrasto, permettendo alla ricerca medica di progredire ma promuovendo, al tempo stesso, alternative ai test sugli animali.
Elena Marcon