Le navi dei veleni
Dal mare calabrese emergono scenari sempre più inquietanti. L’allarme è scattao quando un pentito di mafia ha raccontato che sul fondale sono presenti numerosi relitti di navi fatte affondare intenzionalmente per far sparire quintali di rifiuti tossici.
Il Rapporto Ecomafia 2009 ha rilevato come esistano luoghi privilegiati per smaltire sostanze illegali che vanno dalle discariche abusive alle cave dismesse, dai terreni agricoli ai capannoni abbandonati, fino all’immensa e profonda distesa blu che circonda la nostra penisola.
Proprio nella zona costiera di Cosenza che si affaccia sul Tirreno, è stata trovata la motonave russa Cunsky, scomparsa misteriosamente nel 1992, carica di esplosivi e fusti zeppi di scorie radioattive. La magistratura ha aperto un’inchiesta per far luce sulle responsabilità di questo disastro ecologico e spiegare le tragiche percentuali di ammalati di tumore nella zona tra Amantea e Paola.
Per saperne di più:
La Repubblica: ” Dal plutonio alle polveri di marmo, il “cimitero” delle navi radioattive” di Antonio Cianciullo.
Corriere della Sera: “Quelle bombe tossiche in fondo al mare” di Dacia Maraini.
Ansa.it: “La nave dei veleni: disposto il sequestro di un fusto”.
Legambiente.eu : “Le richieste puntuali e motivate di Legambiente alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti”, Comunicato Stampa.
Ministeroambiente.it: “Menia: richieste indagini approfondite nell’area marina interessata e sulla terraferma”
Ansa: “Nave dei veleni: non è cunsky; domani pentito descriverà navi”
Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta hanno mostrato che in realtà la nave trovata affondata al largo delle coste calabresi è il relitto della nave passeggeri “Catania” silurata nel corso della Prima guerra mondiale il 16 marzo 1917.
Ministeroambiente.it: “Caso chiuso. Quella nave non contiene veleni”
Rainews24.it: “Nave dei veleni. Wwf: il caso non è chiuso”
Ansa .it: “Nave veleni: Assessore Ambiente Calabria, vogliamo la verità”
Non si ferma con la chiusura del caso di Cetraro la questione “nave dei veleni”. Pur avendo dichiarato che il Governo “non può, sulla base di notizie di stampa, avviare ricerche in tutto il Mediterraneo”, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in audizione in Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, ha aggiunto che il ministero ha siglato una convenzione con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e, in collaborazione con l’Arpa Calabria, “ha predisposto un piano di caratterizzazione, approvato dalla procura, che è in corso di esecuzione”.