La Terra ha il fiato corto
Quella che vi stiamo per dare è una notizia triste per due motivi. Perchè giunge proprio nel giorno in cui tanto fiato si spreca sul probabile insuccesso della conferenza di Copenhagen. E perchè evoca l’immagine di una vecchia signora dal respiro affannoso perchè ormai incapace di adattarsi allo smog che la circonda. Fuor di metafora che il ‘respiro’ della Terra non riesca più ad assimilare le emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotte dalle attività umane lo dimostra, con dati alla mano, la ricerca internazionale pubblicata dalla rivista Nature Geoscience, frutto del lavoro di 31 ricercatori di 7 diversi Paesi. I modelli matematici sviluppati, abbinati ai dati meteorologici raccolti, indicano che negli ultimi 50 anni la capacità di assorbire la CO2 da parte dei “serbatoi naturali” di questo gas serra, presenti nel terreno e negli oceani, si è progressivamente ridotta, mentre, in parallelo, sono aumentate le emissioni. Lo studio dimostra, con la maggiore evidenza fino ad oggi raggiunta, che dal 1959 al 2008 le emissioni di anidride carbonica rimaste libere nell’atmosfera sono aumentate in una percentuale che va dal 40% degli anni fino al 1999 al 45% del periodo compreso tra il 2000 e il 2008, quando le emissioni di combustibili fossili sono aumentate del 29% e l’uso del (poco discusso) carbone – da parte soprattutto dei paesi emergenti come Cina e India – ha superato quello del (tanto vituperato) petrolio. Sarebbe ora di prendersi cura dei propri anziani.