Le piante della medicina ayurvedica a rischio estinzione
La medicina ayurvedica ha i giorni contati? A quanto pare gli amanti del benessere all’orientale devono temere, perché le piante medicamentose che sono alla base delle pratiche curative di antica tradizione indiana sarebbero a rischio estinzione.
È quanto emerge da un’indagine, riportata dal quotidiano Times of India, secondo cui ben il 93% delle specie vegetali usate nell’ayurvedica sarebbe sul punto di scomparire. Il monitoraggio, svolto nell’ambito di un programma governativo con l’intento di favorire la conservazione di queste specie, ne ha censite 359 e per 335 di queste il rischio estinzione va da “altissimo” a ”piuttosto alto” – secondo i criteri e le categorie stabiliti dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN) per la cosiddetta lista rossa delle specie in pericolo.
Quella ayurvedica è una medicina non convenzionale praticata in India da tempi antichissimi, che si basa soprattutto sulle piante. I principi medicinali utilizzati sono minerali, metalli purificati e combinati con acidi fulvici ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi. Secondo il Ministero dell’Ambiente Indiano il 95% delle piante usate in ayurvedica sono selvatiche e sono raccolte con modalità che molto spesso sono dannose e che possono anche uccidere la pianta e minacciarne la riproduzione.
Il programma di conservazione del Governo Indiano prevede dunque di favorire l’addomesticamento e la coltivazione di queste specie vegetali e al tempo stesso di dettare delle regole per la raccolta e il trattamento di quelle selvatiche, in modo da rispettare l’equilibrio del delicato eco-sistema.
Benedetta Musso