Il nuovo regolamento europeo per l’ecoedilizia
Il nuovo regolamento europeo per le misure di finanziamento dell’efficienza energetica nell’edilizia ha preso il via.
Il Parlamento e la Commissione UE hanno accelerato l’iter per incoraggiare gli Stati membri a fare ampio uso dei fondi disponibili nel FESR, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Ad oggi è infatti possibile utilizzare fino al 4% delle quote totali nazionali del Fondo, pari a 8 miliardi di euro, per migliorare l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili nel settore edilizio, oltre al sostegno finanziario non limitato già disponibile per le energie sostenibili negli edifici pubblici e commerciali/industriali.
L’intenzione è dunque quella di aumentare il sostegno agli Stati membri per favorire un uso migliore di tutti i fondi e finanziamenti disponibili che possano agevolare un effetto leva di incentivo agli investimenti nell’efficienza energetica. La Commissione esaminerà inoltre la possibilità di sviluppare ulteriormente tutte le iniziative esistenti, fra cui l’iniziativa Città Intelligenti o l’uso del Bilancio Energia Intelligente Europa II, per condividere le conoscenze e per fornire assistenza tecnica per istituire fondi nazionali rinnovabili.
Il nuovo regolamento intende sviluppare le potenzialità sinergiche dei Fondi Strutturali Europei, della Banca Europea e degli altri strumenti finanziari. Nell’ambito di un programma operativo, i Fondi Strutturali possono infatti finanziare spese per contribuire a sostenere strumenti di ingegneria finanziaria per le imprese, soprattutto piccole e medie, quali fondi di capitale di rischio, fondi di garanzia, fondi per mutui e fondi per lo sviluppo urbano, ovvero fondi che investono in partenariati tra settore pubblico e privato e altri progetti inclusi in un piano integrato per lo sviluppo urbano sostenibile.
Nuove regole anche per quanto riguarda la soglia oltre la quale i progetti verranno considerati “grandi progetti” – che è stata portata a 50 milioni di euro - e l’obbligo di includere informazioni, sui progetti ambientali con un costo totale degli investimenti tra 25 milioni e 50 milioni di euro, nei rapporti annuali e finali sull’esecuzione dei programmi operativi, al fine di garantire un appropriato monitoraggio.