A Roma dibattito sull’eolico
Sempre più si parla di fonti energetiche alternative e tra queste l’eolico occupa una posizione sicuramente tra le più vantaggiose a livello economico. Nonostante i risultati incoraggianti però, non tutti sono estimatori di questa fonte rinnovabile spesso criticata a causa dell’impatto sul paesaggio e della sua altalenante efficienza.
Per fare chiarezza su questi punti e per dare un’informazione trasparente sul tema, Legambiente, in collaborazione con l’ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, ha tenuto nella giornata di ieri a Roma, un convegno. Tra i partecipanti Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e Edoardo Zanchini, Responsabile Energia dell’associazione, Simone Togni, segretario generale ANEV, Luciano Pirazzi dell’Enea e Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club, insieme ai rappresentanti di alcune delle principali aziende del settore.
“E’ evidente l’urgenza di costruire un’informazione trasparente e chiara sull’eolico e sulla reale situazione del settore in Italia. Per quel che riguarda gli incentivi, per esempio, non esiste alcun privilegio o possibilità di sottrarre risorse ad altre fonti: i certificati verdi valgono per tutte le fonti rinnovabili (solare escluso, che ne ha di più vantaggiosi) e non sono in concorrenza”, ha commentato Cogliati Dezza.
Il Presidente di Legambiente ha ribadito, riguardo l’impatto dell’eolico sull’ambiente, che “gli impianti eolici installati interessano una porzione assai limitata del territorio e cioé meno del 3% dei comuni. Parliamo quindi di numeri e impatti nemmeno lontanamente paragonabili a quelli delle cave (18mila tra attive e abbandonate) o con quelli che ogni anno determina nel nostro Paese la piaga dell’abusivismo edilizio (30mila abitazioni realizzate ogni anno)”.
Dal convegno è emerso che l’eolico è un settore fortemente in crescita e con grandi possibilità di sviluppo. Basti pensare che soltanto in Italia ha raggiunto significativi traguardi come ad esempio gli oltre 5.000 Megawatt installati o i 6,7 TWh di energia prodotta (pari a circa il 2,1% del consumo interno lordo).
Allargando l’orizzonte al panorama europeo, soltanto nel 2009, sono stati installati ben 10.163 MW. Secondo i dati Ewea, in Germania lo scorso anno sono stati installati 1.917 i MW e la capacità totale da fonte eolica ha raggiunto 25.777 MW. Il GWEC – Global Wind Energy Association ha annunciato che il Potenziale Eolico Mondiale è cresciuto del 31% nel 2009 con il primato di USA, Cina e India.
“Occorre introdurre regole chiare e mettere al centro il tema dell’integrazione nel paesaggio dell’eolico”, ha concluso il Responsabile Energia di Legambiente Edoardo Zanchini. “Una responsabilità che spetta in primo luogo al Governo, da cui si attendono le Linee Guida, a cui però devono far seguito precise indicazioni da parte delle Regioni per uno sviluppo adeguato e pianificato dell’eolico. Ciò vuol dire indicare con chiarezza le aree in cui vietare la costruzione degli impianti per motivi naturalistici e storico-archeologici, e insieme fissare le attenzioni e le procedure più trasparenti per svilupparlo nelle aree più idonee in cui il vento lo consente. La sfida consiste nel trovare la sintesi più efficace tra l’immagine di modernità dell’eolico e i caratteri tipici dei diversi paesaggi italiani”.
Ilaria Burgassi