Una casa “d’oro”, tutta in paglia e materiali naturali
Ben lontana dalla capanna spazzata via dal vento e senza comfort dei tre porcellini fiabeschi, la casa di paglia che sta prendendo forma a Saluggia, in provincia di Vercelli, sarà una un’abitazione ”normale”, ma speciale, come gli stessi architetti progettisti Stefania Mancuso e Maurizio Macrì la definiscono. Oltre a tutti i dettagli di una casa moderna, questa costruzione color oro - oggetto di uno dei Restructour organizzati da Edilcantiere per Restructura, la fiera chiusasi ieri a Torino - sarà infatti sostenibile, dal punto di vista ambientale, economica dal punto di vista energetico e incredibilmente magica e festosa sul fronte umano.
La posizione periferica e la lontananza da altri elementi architettonici enfatizzano l’aspetto rurale del progetto, che, sia nelle sue forme e geometrie che nei suoi materiali, richiama costantemente la natura di cui si circonda.
L’edificio è dotato di una serra e di pannelli solari, il legame con gli astri è rafforzato dalla cupola per le osservazioni astronomiche (posta sulla copertura piana dell’autorimessa), mentre gli elementi strutturali nascono dalla terra: il legno per le strutture portanti, la paglia per i tamponamenti delle murature e delle coperture, la pietra a secco per i muri di recinzione, l’intonaco in terra o calce naturale a protezione delle murature e il rivestimento dell’autorimessa in doghe di larice disposte orizzontalmente. Materiali che garantiscono prestazioni energetiche di una casa passiva e una qualità dell’aria interna di altissimo livello, abbinata a regole e caratteristiche della progettazione bioclimatica, che prevedono la costruzione del lotto (su una superficie fondiaria di 750 mq e un volume del costruito di 596,77 mc) secondo l’asse Nord-Sud. Quindi il soggiorno e la cucina si affacciano sul lato Sud e sono protette da una serra che attenua gli sbalzi termici invernali e che ombreggia nel periodo estivo, e le camere a Nord che si affacciano a Est e Ovest per prevenire il surriscaldamento degli ambienti interni nelle ore serali estive.
Attenzione all’abitabilità, dunque, ma anche agli aspetti economici e ambientali. La paglia è un prodotto naturale, ecologico e rinnovabile, che nasce come materiale di scarto recuperato, assorbe CO2 e rilascia ossigeno durante la fotosintesi. Caratteristiche non poco rilevanti se si pensa che il 40% dei gas serra nel mondo è causato dalle costruzioni e dal consumo energetico degli edifici. Così la paglia – sia utilizzata in “mattoni” che come tamponamento di una struttura in legno – consente di realizzare edifici a basso impatto ma confortevoli, garantisce un consumo energetico minimo e un efficiente isolamento termico, ed è riciclabile, compostabile o biodegradabile a “fine vita”.
Materiale di scarto del frumento, la paglia in eccesso solitamente viene bruciata dai coltivatori o rimane nei depositi agricoli: solo da poco tempo il suo utilizzo è stato “ripensato”, perché non necessita di alcun tipo di trattamento artificiale per essere impiegato in edilizia, in modo rapido, facile e a Km 0. Oltre alla sua facile accessibilità e lavorazione, questo materiale è uno dei migliori isolanti termici a basso costo presente in natura: in una balla di paglia il valore di trasmittanza lineare K è di 0,09 W/mK e pertanto la trasmittanza termica di una parete di spessore 45 cm (standard per le balle) assume un valore pari a 0,13 W/m2K, valore due o tre volte più basso da quello richiesto dalla normativa italiana (pari a 0,35 W/m2K nelle aree più fredde). La paglia è anche un ottimo isolante acustico e rende gli ambienti interni silenziosi e protetti, più di quanto previsto dalla legge, superando addirittura i 50 dB.
Poi c’è la salubrità del materiale, naturale e per nulla nocivo per l’uomo perché non emette sostanze inquinanti ed è traspirante al vapore acqueo, permettendo il ricambio naturale dell’aria e mantenendo un buon equilibrio dell’umidità interna. A differenza del fieno non crea allergia, ma anzi rende l’ambiente rilassante e piacevole, sia a livello acustico e termico che stilistico.
Il costo di realizzazione di un muro di tamponamento finito è, last but not least, molto basso (oltre che estremamente rapido); ma è soprattutto il risparmio a lungo termine il vero vantaggio di un’abitazione costruita con questo materiale. Grazie alle sue caratteristiche isolanti, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti si può calcolare un abbattimento dei costi energetici che sfiora addirittura il 75% rispetto all’edilizia convenzionale. Inoltre se, come per la casa di Saluggia, la struttura è realizzata secondo i principi dell’architettura bioclimatica, si arrivano a risparmiare anche diverse migliaia di euro l’anno a cui va aggiunta ancora la convenienza dei pannelli e della serra.
Convenienza assoluta unita alle grandi emozioni che solo una casa “viva” può dare. La vista della costruzione, scrivono i progettisti della casa vercellese, oltre a modificarsi per effetto della diversa incidenza della luce solare nell’arco della giornata, sarà ulteriormente mutevole con il passare degli anni, a causa del naturale invecchiamento dei materiali. Quel tocco di magia che trasforma un cantiere (ora, e una casa finita, poi) in una grande occasione di festa, come per ogni compleanno.
Alfonsa Sabatino