Pomodori cresciuti sotto i LED: l’illuminotecnica al servizio dell’orticultura
Tra i benefici che le lampade LED hanno portato nella nostra quotidianità c’è una vera e propria rivoluzione dell’orticultura, il ramo dell’agricoltura che abbraccia scienza, innovazione e tecnologia con lo scopo di ottimizzare le coltivazioni. L’illuminazione artificiale è stata comunemente utilizzata, in questo campo, con lo scopo di offrire una luce costante alle piante per stimolarne la crescita. Ma la tecnologia tradizionale non rappresenta la soluzione migliore per assicurare una coltivazione sana e prodotti di qualità.
Prima dell’avvento dei LED, il prodotto più utilizzato per generare luce artificiale era una lampada ad alta pressione di sodio (HPS). Tuttavia, questo tipo di prodotto non emetteva onde specifiche per sviluppare adeguatamente il processo di fotosintesi. E – caratteristica ancora più negativa, se comparate alla tecnologia LED – il calore emanato durante il funzionamento delle HPS (per altro poco durature nel loro ciclo di vita), generava una temperatura elevata, altamente dannosa per le piante.
L’illuminazione LED, al contrario, offre la possibilità di stimolare in maniera significativa la coltivazione delle piante, diminuendo il consumo energetico. Ma la minima quantità di energia richiesta dai prodotti LED non è l’unico vantaggio di cui può beneficiare il contadino hi-tech. I vantaggi dell’illuminazione LED in orticultura si riscontrano dalla flessibilità che offre agli esperti. Le piante, infatti, reagiscono alla luce in maniera completamente diversa rispetto all’occhio umano. In particolare, la clorofilla assorbe più luce tra i 400-500 nm e 600-700 nm dello spettro, il che significa che la fotosintesi ha un processo più efficiente attraverso l’applicazione di luce rossa e blu. In sostanza, la maggior parte delle piante sono verdi perché assorbono luce rossa e blu e riflettono luce verde. Pertanto, per migliorare la crescita delle piante e massimizzare l’assorbimento di luce, le risorse d’illuminazione dovrebbero essere sintonizzate per generare onde di colore rosso e blu. Effetto possibile grazie alla tecnologia LED.
Permettendo di cucire uno spettro d’illuminazione su misura per le esigenze delle piante, eliminando il problema del surriscaldamento del prodotto ed offrendo una vita utile media estremamente duratura che riduce i costi di manutenzione, I LED hanno letteralmente rivoluzionato l’orticultura. Inoltre, le lampade LED sono concepite generalmente per resistere in condizioni atmosferiche non convenzionali, come per esempio il 90% di umidità caratteristico delle serre. Risultato: una crescita della piante al 40% più veloce.
Per questo la tecnologia LED ha ispirato il fenomeno del “vertical farming”, letteralmente “coltivazione verticale”, che prevede la coltivazione di piante e verdure in grandi serre attrezzate, anche in città, per far fronte alla crescita di domanda di cibo prevista entro il 2050, quando 4 persone su 5 vivranno in ambiente urbano e la popolazione mondiale sarà complessivamente cresciuta di 2,3 miliardi di abitanti.
Uno degli esperimenti più innovativi, per prepararsi a questo scenario futuro, è il nuovo GrowWise Center che la compagnia Philips ha inaugurato nel 2015 nell‘High Tech Campus di Eindhoven, in Olanda. Con i suoi 234 metri quadrati è una delle strutture di ricerca più grandi al mondo nel suo campo, un polo tecnologico che ospita più di 135 aziende e circa 10.000 persone tra ricercatori, sviluppatori e imprenditori. La struttura ha un unico compito: studiare la “ricetta ideale” per coltivare al meglio frutta e verdura, in particolare ortaggi a foglia, fragole ed erbe, utilizzando la luce a LED.
Redazione Greenews.info