Pino A/R, il progetto di mobilità sostenibile della Ferrero
Andare in azienda senza usare l’auto? Non è più un’utopia di qualche inaffondabile ecologista. La mobilità sostenibile prende piede. Per fortuna. Conquista i privati, ma piace anche alle multinazionali. Ad esempio alla Ferrero, l’industria dolciaria più famosa d’Italia che sta facendo nascere in questi giorni, nello stabilimento da 200 dipendenti arroccato sulle colline di Pino Torinese, un progetto di trasporto dei suoi impiegati tramite navetta, bus e car pooling.
Articolato in tre direzioni, a scelta del lavoratore e secondo la sua comodità: un servizio di pullmino creato appositamente per il gruppo della Nutella e messo a disposizione gratuitamente, che fa la spola la mattina (dalle 8,30 alle 9,30) e la sera (dalle 17,30 alle 19) tra la sede e la fermata del bus 30 della Gtt (in via dei Colli, all’angolo tra la strada panoramica e la strada del “Pino Vecchio”). Un’opportunità, prenotabile dal mattino tramite un numero verde, possibilmente in gruppo, per risparmiare fino in fondo.
Poi c’è il servizio di car pooling, la vera novità che, con le ceneri del vulcano islandese, inizia a diffondersi dal Nord Europa anche in Italia. Che significa? Condividere i mezzi di trasporto con i colleghi, gli amici, gli sconosciuti. Partendo da uno stesso punto e sfruttando al massimo la capacità di trasporto delle vetture (alzi la mano chi non ha mai pensato quanto è assurdo che ciascuno di noi viaggi quasi sempre da solo, in grandi auto, aumentando mostruosamente il traffico in città).
Quest’iniziativa è autogestita dai dipendenti: l’azienda, nell’ambito del progetto Ferrero Care, ha lanciato un sito ad uso interno, dove prenotarsi, lasciare o leggere annunci, scambiarsi informazioni su luoghi, orari e destinazioni. Secondo la filosofia: “meglio accompagnati che soli e coi propri mezzi”. Un briciolo di organizzazione in più, insomma, permette a tutti il lusso di fare il comodo passeggero per molti giorni a settimana, a turno coi colleghi, senza scomodare la propria vettura e risparmiando in benzina.
C’è poi anche una convenzione per incentivare a usare i mezzi pubblici, parlando di sconti. Grazie a un accordo con Gtt, chi sceglie di rinunciare almeno parzialmente all’auto, raggiungendo l’azienda di Pino Torinese in bus, potrà acquistare a prezzo ridotto gli abbonamenti annuali (rateizzando mensilmente il costo in busta paga).
Quali i vantaggi? I vertici dell’industria dolciaria hanno fatto conti precisi a tavolino, documentandosi sui dati dell’Aci e sul costo del greggio: utilizzando il servizio “Pino A/R” per circa 20 giorni (anche solo 20 giorni all’anno!) si risparmiano complessivamente (tra carburante e altre spese) 113 €.
La Ferrero sta portando avanti, in questi giorni, un lavoro di promozione e sponsorizzazione della novità presso i dipendenti. Anche se, in fin dei conti, novità non è il termine esatto. E’ più un recupero di una vecchia buona pratica, già in voga, molti anni fa, nello stabilimento di Alba. Torniamo indietro agli anni ’50, quando di caro benzina non si sentiva ancora parlare e di inquinamento (anche se già ce n’era) neppure. Già allora, ogni giorno, un pullmino con il marchio aziendale saliva e scendeva dai colli delle Langhe per prendere e portare i dipendenti sparsi per le varie borgate, come gli scolaretti a scuola.
Non resta dunque che accogliere con favore il “vecchio” che torna a rivivere sotto nuova luce. Alla prova dei fatti, bisognerà tuttavia verificare quanto tempo occorrerà perché i “pigroni”, cioè praticamente tutti noi, abbandonino l’idea delle quattro ruote tutte per sé. Parafrasando un noto telefilm americano, al posto di “otto sotto un tetto” ci si potrebbe accontentare di “quattro sopra un auto”. O anche due, sarebbe già un mezzo miracolo per l’ambiente e per i nostri polmoni.
Letizia Tortello