Nasce in Galles la prima autostrada “a idrogeno”
Un’autostrada che al posto delle pompe di benzina avrà distributori di idrogeno, gas e stazioni per la ricarica di batteria elettriche. È questa la nuova iniziativa per lo sviluppo ecosostenibile che sta per prendere il via in Galles. L’assemblea parlamentare gallese ha infatti avviato un progetto che renderà l’autostrada M4, che collega Swansea, Cardiff e Newport, nel sud della Regione, la prima “autostrada a idrogeno” del Paese entro il 2015, ricevendo così lo status di Low Carbon Economic Area (LCEA) per lo sviluppo di iniziative verdi.
Il progetto, denominato Cymru-H2Wales, prevede la realizzazione di impianti per la ricarica delle vetture elettriche e di stazioni di rifornimento per i mezzi ad idrogeno, gas naturale e bio-metano. Il focus di Cymru-H2Wales, che creerà 63 nuovi posti di lavoro in Galles, sarà concentrato sullo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di idrogeno: l’idea è di ricavarlo sia da fonti rinnovabili di energia sia per via biologica attraverso l’uso di batteri, contribuendo inoltre alla progettazione di nuove tipologie di motori a idrogeno per le autovetture.
Partner dell’iniziativa sarà l’Università di Glamorgan che ha ricevuto dall’assemblea parlamentare gallese un finanziamento record di 6,3 miliardi di sterline. L’ateneo è all’avanguardia per lo sviluppo di tecnologie eco-compatibili relative all’utilizzo dell’idrogeno grazie a un centro di ricerca dedicato, tra i maggiori al mondo, che nel 2008 ha sviluppato un prototipo di autobus ibrido per il trasporto pubblico (chiamato Tribrid) alimentato a idrogeno e batterie elettriche.
Cymru-H2Wales rappresenta un ulteriore esempio dell’avanguardia del Galles nell’eco-sostenibilità grazie alla presenza di infrastrutture dedicate e al network di supporto pubblico alle imprese fornito dallo Stato e da IBW (International Business Wales), l’ente per l’internazionalizzazione del Galles. Complessivamente, in Galles sono più di 150.000 le persone impiegate nel settore delle tecnologie sostenibili, che rappresenta il 3% del PIL complessivo del Regno Unito e il 9% delle esportazioni totali del Paese.
Benedetta Musso