L’Europa dà voce ai cittadini con la E-partecipation
La volontà e la necessità dell’Unione Europea di stimolare una più ampia partecipazione dei cittadini alle politiche comunitarie ha aperto la strada all’utilizzo delle nuove tecnologie, più semplici ed immediate.
La Commissione Europea ha infatti scelto di incoraggiare la ‘partecipazione elettronica’ o ‘ePartecipation’, grazie alla quale i cittadini possono prendere parte al processo decisionale delle proprie amministrazioni e governi e, al tempo stesso, essere informati su importanti tematiche ambientali: dai cambiamenti climatici all’emergenza rifiuti, passando per acqua, Ogm, biodiversità e mercurio.
La e-Partecipation vede coinvolte, con il coordinamento del Centro Tecnologico di Atene, università, agenzie di stampa, associazioni ambientaliste, dove il ruolo delle ultime due è fondamentale sia per l’ottima conoscenza dell’opinione pubblica sulle tematiche ambientali, sia per il coordinamento con i gruppi nazionali, con gli esperti e con i cittadini.
I 21 progetti finanziati da Bruxelles nell’ambito del programma e-Partecipation Preparatory Action sono stati presentati in un convegno organizzato il 14 dicembre al Parlamento Europeo. Tra questi eMPOWER è promosso in Italia da Legambiente con l’Agenzia ANSA con lo scopo di motivare e potenziare il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e dei cittadini all’interno di un processo decisionale su questioni ambientali nazionali ed europee. Il portale internet raccoglierà le principali petizioni attraverso le quali i cittadini potranno interagire esprimendo le proprie opinioni.
Ideal-Eu, nato dalla cooperazione di Regione Toscana, Poitou-Charentes e Catalogna, porta invece la partecipazione elettronica al livello regionale sfruttando una piattaforma di networking sociale per lo scambio e la raccolta di opinioni sulle politiche delle amministrazioni locali, fornendo inoltre informazioni tematiche sul cambiamento climatico per preparare una base di discussione e favorire l’organizzazione di dibattiti deliberativi tra cittadini e istituzioni.
Ilaria Burgassi