Italia Nostra: un appello per la tutela dei beni “minori”
Domenica 13 maggio 2018, i volontari di Italia Nostra propongono la seconda edizione della “Giornata nazionale dei Beni Comuni” con 47 iniziative in tutta Italia che coinvolgeranno direttamente i cittadini per sensibilizzarli sull’importanza di tutelare il nostro patrimonio culturale e paesaggistico “minore”. “Minore non per bellezza o valore culturale – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa - ma perché dimenticato da restauri che privilegiano monumenti conosciuti, dai grandi eventi che rastrellano la maggior parte delle risorse finanziarie, dalle fondazioni che rispondono a logiche di convenienza, dalle campagne stampa che accendono i fari sui beni solo per i casi più eclatanti. Intanto, intorno a noi spariscono interi paesaggi a causa di politiche urbanistiche speculative, franano paesi, edifici storici sono rasi al suolo da calamità naturali e testimonianze del nostro passato, che tutto il mondo ci invidia, crollano per mancanza di manutenzione”.
Un grido di allarme, dunque, che i volontari di Italia Nostra vogliono lanciare alle istituzioni centrali e locali, alla classe politica, ai mass media e ai cittadini affinché il nostro patrimonio culturale, in quest’anno che l’Europa ha dedicato proprio a questo settore, divenga motore di rilancio della nostra economia, per un Piano Nazionale a favore dei monumenti abbandonati e degradati.
La 2ª Giornata Nazionale dei Beni Comuni è parte, infatti, della più articolata campagna “Lista Rossa” di Italia Nostra, uno schedario georeferenziato dei beni in pericolo in tutto il Paese, catalogati per tipologia, muniti di schede descrittive dettagliate e fotografati.
Secondo quanto riportato dal “Forum Salviamo il Paesaggio” il 2017 ha segnato un vero e proprio boom turistico per le città d’arte e, soprattutto, per i piccoli borghi, i quali hanno fatto registrare un’annata record con ben 95 milioni di presenze e una quota di stranieri molto rilevante. La spesa turistica complessiva, per i piccoli borghi, è stata stimata in circa 8,2 miliardi di euro, oltre la metà della quale,il 54,8%, è dovuta a turisti stranieri: le presenze turistiche di stranieri nei borghi sono salite del 30,3% tra il 2010 ed il 2017, contro un calo del 5,4% dei turisti italiani.
“Si tratta – fa notare Salviamo il Paesaggio – di numeri entusiasmanti, a fronte dei quali si apre però una grande piaga: quella dei borghi abbandonati, dove non è rimasto più nessun abitante, spesso straordinari gioielli di storia che, tuttavia, restano completamente e immotivatamente al di fuori del flusso turistico”. Sarebbero ben 6.000 secondo i dati Istat (contando anche stazzi e alpeggi). Un patrimonio inestimabile che, come confermano i recenti dati, potrebbe fornire uno straordinario apporto (anche economico) al nostro tessuto sociale, al territorio e a tutto il sistema paese, se solo venisse rigenerato e coinvolto nel turismo.
La parola chiave è rigenerazione. “Già nel 2015, proprio alla Camera dei Deputati, Italia Nostra aveva preso l’impegno di attivare una sperimentazione nel sito UNESCO di Monte Sant’Angelo in Puglia”, ricorda Maria Gioia Sforza, Consigliere Nazionale di Italia Nostra e Presidente della Sezione Gargano e Terre dell’Angelo, “Obiettivo del progetto il recupero del Centro Storico, delle mura medievali, dei terrazzamenti, e l’ampliamento della buffer zone, avviata da tempo in collaborazione con il Comune di Monte Sant’Angelo, la Tecnische Universitaet Wien, l’Università Federico II di Napoli, la Scuola Ingegneria e Architettura di Bari. E il progetto è finalmente partito in questi giorni: 60 neoarchitetti austriaci hanno visitato e studiato Monte Sant’Angelo per attivare un processo di rigenerazione urbana in questo centro di 12.000 abitanti che ha un forte decremento demografico”.
Ancora una volta la nota dolente è che sono gli stranieri a “salvare” l’Italia.
Redazione Greenews.info