Inaugurato il CRIBE, centro di ricerca sulle biomasse
A pochi giorni dalla chiusura di Green City Energy, da Pisa arriva un’altra interessante novità in tema di energie rinnovabili, a testimonianza della vivacità della città toscana nel campo della ricerca e della green economy.
Stavolta non si tratta di geotermia o mobilità sostenibile, bensì di biomasse: sono stati inaugurati ieri, alla presenza di Anna Rita Bramerini, Assessore all’Ambiente della Regione Toscana, la nuova sede e gli impianti sperimentali del CRIBE, il Centro di Ricerca Interuniversitario sulle Biomasse da Energia.
Il Centro di San Piero a Grado è stato realizzato nel preesistente Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “E. Avanzi” dell’Università di Pisa ed è frutto della collaborazione di tre importanti istituzioni pisane: la Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, L’Università di Pisa e la Scuola Superiore di Studi e Perfezionamento Sant’Anna.
Grazie al contributo finanziario (1 milione e 600 mila euro) della Fondazione il CRIBE può attrarre ricercatori di numerosi Dipartimenti, Centri di Ricerca e Laboratori dell’Università e della Scuola Sant’Anna, raccogliendo, in un’unica struttura organizzativa, un immenso bagaglio di competenze scientifiche e professionali per approfondire la ricerca applicata alla produzione sostenibile di biomasse agroforestali. Obiettivo: trarre da queste sia biocarburanti di ultima generazione, sia energia termica ed elettrica.
Ma oltre alle iniziative di studio e di applicazione pratica delle biomasse a fini energetici, tra le finalità da perseguire con la nascita del CRIBE rientrano anche le iniziative didattiche, di formazione e di divulgazione dei risultati di studio, nonché la promozione di stili di vita più rispettosi dell’ambiente.
Cosimo Bracci Torsi, Presidente della Fondazione, ed Enrico Bonari, Direttore del CRIBE, hanno messo in evidenza entrambi come, attraverso il Centro, sia possibile avviare delle sinergie proficue che attivino le varie “filiere” di produzione della bioenergia (pellets, syngas etc) e dei biocarburanti fluidi, oltre che sviluppare ricerca sulla sostenibilità tecnica, economica ed ambientale delle possibili alternative di processo e di prodotto.
“Il Centro di Ricerca Applicata- ha spiegato Bonari- “sarà utile al mondo agricolo per capire con quali colture e con quali tecniche sia meglio avvicinarsi alla produzione di biomasse da energia, ma anche al mondo dei trasformatori ed utilizzatori delle biomasse, sia nella filiera di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo) sia nei biocombustibili solidi e gassosi” .”Ma vogliamo uscire dai laboratori e andare anche oltre i biocarburanti individuando e studiando molecole vegetali che, isolate dalle biomasse, possono avere anche applicazioni nel campo farmaceutico. Il primo passo per poter passare dalle biomasse alle biofabbriche”, conclude Bonari.
Gli fa eco Bracci Torsi: “si tratta di un progetto importante, per l’approccio multidisciplinare e per la convergenza di competenze agronomiche e ingegneristiche presenti nelle Università pisane. E’ uno dei grandi progetti finanziati dalla nostra Fondazione, deliberati fin dal 2005, sulla ricerca applicata, al fine di creare occupazione e occasioni di produzione nel nostro territorio”. Presso il Cribe, infatti, lavoreranno molti giovani ricercatori coordinati da cinque professori e già oggi il CRIBE può vantare, grazie al finanziamento di ENEL per oltre 400 mila euro all’anno, un innovativo progetto, denominato “Fattoria dell’ Energia”, per l’applicazione energetica dell’uso delle biomasse, secondo un modello di cui è già stato depositato il brevetto.
Andrea Marchetti