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I parchi metropolitani riuniti a Siviglia per Fedenatur

Pubblichiamo il resoconto di Ippolito Ostellino, Direttore del Parco del Po Torinese, a margine dell’Assemblea annuale di Fedenatur, tenutasi nei giorni scorsi a Siviglia, in Spagna.

Il Parco del Po in prossimità del Valentino a Torino, Courtesy of Parco del Po TorineseDal 6 all’8 maggio i rappresentanti dei parchi europei aderenti a Fedenatur, l’organizzazione europea  che riunisce le aree protette di contesto metropolitano, si sono riuniti a Siviglia, in occasione dell’assemblea annuale 2010.

Un’occasione importante, nell’Anno Mondiale della Biodiveristà, per fare il punto sulla realtà degli spazi protetti in prossimità dei grandi centri metropolitani europei e per aggiornare i lavori del progetto InterregPeriurban” (Periurban Parks – Improving Environmental Conditions in Suburban Areas).

Particolare interesse ha suscitato, nella tavola rotonda del 6 maggio, dal titolo “Il ruolo delle aree naturali periurbane nei nuovi modelli di pianificazione delle città”, l’intervento di Hermelindo Castro Nogueira,  Titolare della cattedra di Ecologia dell’Univeristà d’Almería e Presidente di Europarc-Spagna, che ha sottolineato l’importanza dell’integrazione fra le politiche interne alle aree protette con quelle del territorio nel suo complesso, oltre al ruolo dell’integrazione fra il sistema della rete ecologica e il sistema socioeconomico.

Per quanto l’idea di “parco urbano” sia spesso associata, nell’immaginario collettivo, ai “giardini pubblici” recintati, le aree protette e i parchi naturali, in un buon numero di casi, sono ormai integrati con le realtà urbane. In Italia sono oggi oltre 50 le realtà protette in ambiente urbano e periurbano, collocate in tutte le principali aree metropolitane.

L’indubbia importanza del valore ambientale, la peculiarità di poter riequilibrare contesti fortemente urbanizzati, il potenziale educativo e ricreativo di queste aree non può che spingere ad una politica di corretta pianificazione e razionalizzazione fruitiva di questi spazi, nei quali la trama urbana deve trovare un’armonica transizione negli spazi naturali.

Queste zone protette hanno anche l’effetto di contenere la pressione antropica mitigandone le conseguenze attraverso aree che potremmo definire di “smorzamento“, per la conservazione degli ecosistemi più sensibili. L’esperienza di gestione che emerge dai diversi spazi naturali e rurali, metropolitani e periurbani, acquisita negli ultimi anni, ha evidenziato infatti l’importanza di strutturarne il regime di protezione.
Lo scambio di esperienze sui modelli di pianificazione, protezione, gestione e finanziamento applicati in Europa non serve solo a riformulare strategie che cominciano a mostrarsi deboli, ma anche a favorire un continuo adattamento dei modelli vigenti alle più attuali tendenze. Il Parco del Po Torinese, aderente all’organizzazione europea, ha portato a Siviglia la recente esperienza di Corona Verde, come buona pratica di progettualità sul tema nello scenario europeo.
Già nelle riflessioni conclusive del “2 Simposio sugli spazi naturali nelle aree metropolitane e periferiche” del 1995 a Barcellona, si era resa infatti evidente la necessità di creare un’Associazione a livello europeo, dove lo scambio di esperienze fosse fluido, solido, costante e sostenuto da una base tecnico-scientifica adeguata alle esigenze.
A partire da questi presupposti, i rappresentanti degli organismi che gestiscono gli spazi naturali e rurali periurbani d’Europa, proposero la creazione di una Federazione che rispondesse a questi stringenti obiettivi. Nell’ottobre 1996 una rappresentanza del Parco Agricolo Sud Milano partecipò quindi, a Lione, ad un incontro con le delegazioni di due altre realtà europee con caratteristiche analoghe: il Patronat Metropolità – Parc de Collserola di Barcellona e il Parc Nature des Iles de Miribel Jonage di Vaux-en-Velin, in Francia. Da quell’incontro, ormai storico, scaturì la volontà di costituire congiuntamente una Federazione Europea di Spazi Naturali e Rurali Metropolitani e Periurbani da denominarsi “Fedenatur“.

Ippolito Ostellino

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