“Green ports”: Venezia e La Spezia riducono le emissioni
E’stato firmato a Roma un protocollo d’intesa tra Enel e i presidenti delle Autorità Portuali di Venezia e La Spezia finalizzato alle riduzioni di emissioni inquinanti nei due scali marittimi. Nel corso dei prossimi due anni la neonata partnership svilupperà un programma per la realizzazione e la messa in opera di strutture tecnologiche in grado di ridurre in maniera considerevole l’inquinamento atmosferico e sonoro e consentire anche un significativo risparmio energetico.
L’innovazione più importante saranno le cosiddette ‘banchine elettrificate’ che, grazie al sistema di cold ironing, consentiranno alle navi in sosta di spegnere i generatori elettrici di bordo e di utilizzare l’energia prodotta a terra da dispositivi fotovoltaici ed eseguire tutte le operazioni necessarie (carico e scarico di merci o passeggeri, illuminazione, riscaldamento, condizionamento, etc.). In questo modo saranno evitati consumi considerevoli di carburante e tagliate grandi quantità di emissioni gassose (CO₂, ossidi di azoto e particolato).
Oltre alle banchine elettrificate il protocollo d’intesa prevede anche l’introduzione di sistemi di mobilità elettrica all’interno dei porti, lo sviluppo di fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare, l’adozione di sistemi d’illuminazione al led a basso consumo e il miglioramento dell’efficienza energetica nelle aree portuali.
Se si considera la rilevanza dei porti di Venezia e La Spezia, l’ampiezza delle loro strutture e il numero di navi che ogni anno vi attraccano, il protocollo d’intesa firmato a Roma assume grande importanza. A breve, infatti, l’Italia potrà vantare tre ‘porti verdi’ (il primo è quello di Civitavecchia, dove la tecnologia delle banchine elettrificate è già stata introdotta). In particolare, il porto di Venezia che nel 2009 si è aggiudicato il primo posto come Home Port del Mediterraneo per numero di passeggeri croceristi movimentati, si avvia così a diventare un importante scalo carbon neutral.
Caterina Tripepi