Gli obiettivi della direttiva sull’efficienza passano anche attraverso LEED
Con l’emissione della direttiva 27/2012, la Comunità europea ha tracciato la via per il futuro della gestione efficiente del patrimonio edilizio esistente. I Paesi membri sono chiamati a recepire le indicazioni comunitarie con leggi specifiche sulla riqualificazione energetica del costruito con propri strumenti attuativi. La direttiva 27 definisce la necessità di implementare azioni operative e coordinate per raggiungere la riduzione dei consumi energetici connessi all’edilizia, come audit energetici, raccolta e analisi dei consumi, valutazioni di fattibilità tecnico-economiche per guidare interventi di ristrutturazione più o meno impattanti.
Tra i vari percorsi che l’Ue suggerisce per raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti, c’è anche la certificazione dei sistemi di gestione dell’energia ISO 50001. Uno strumento che da quest’anno è stato integrato anche all’interno di LEED, il protocollo per la certificazione di edifici sostenibili realizzato dal Green Building Council statunitense. “I temi della Direttiva 27/2012 si ritrovano anche all’interno del protocollo LEED dedicato alla certificazione della gestione efficiente in esercizio degli edifici noto come LEED EB:O&M (Existing Building Operation & Maintenance), che contiene un’intera sezione dedicata a valorizzare procedure di indagine diagnostica sugli edifici esistenti”, spiega Daniele Guglielmino, di GBC Italia. Con l’aggiornamento delle documentazioni di supporto al protocollo LEED, emesse a inizio aprile 2014, anche la certificazione ISO 50001 è diventata uno strumento riconosciuto per dimostrare la conformità ai requisiti dell’area Energia & Atmosfera di LEED.
Il processo che ha portato al riconoscimento della certificazione ISO 50001 all’interno del protocollo LEED fa parte del più ampio percorso “Global, Regional, Local”, avviato dal GBC statunitense nel tentativo di accelerare lo sviluppo sostenibile in tutto il mondo. Con due obiettivi strategici: da una parte abbattere le eventuali barriere di mercato presenti delle diverse aree per la completa applicazione del protocollo; dall’altra dimostrare come LEED sia uno strumento efficace per l’interpretazione e l’applicabilità delle direttive europee nei diversi Paesi. Si tratta di una strategia per contestualizzare il sistema LEED in mercati diversi, tra i quali quello europeo, che ha un ruolo cruciale per il numero dei progetti e di operatori che utilizzano LEED. “Concretamente”, continua Guglielmino, “il LEED International Roundtable (che comprende rappresentanti di 34 Paesi diversi, tra cui l’Italia), ha definito una serie di Percorsi di Conformità Alternativi (cosiddetti ACP, Alternative Compliance Paths) per conseguire i requisiti di sostenibilità che LEED pone, attraverso standard diversi da quelli convenzionalmente utilizzati negli Stati Uniti, dove LEED è nato”. Strade diverse per arrivare allo stesso obiettivo, delineate sfruttando le esperienze maturate dagli utenti internazionali e coinvolgendo in Europa diversi Paesi: Germania, Francia, Turchia, Spagna, Svezia, Italia, Romania, Finlandia, Norvegia e Polonia.
“Gli ACP forniscono opzioni o approcci aggiuntivi ai crediti LEED che soddisfano le esigenze specifiche dei progetti e i relativi sviluppi scientifici e tecnologici. “L’Europa è stata scelta come punto di partenza essendo in forte espansione l’adozione del sistema LEED a livello continentale e in particolare per il sistema LEED EBOM”, continua Guglielmino.
E mentre LEED diventa in Europa un anello di congiunzione tra gli obiettivi comunitari nell’ambito dell’edilizia ad alta efficienza e i sistemi di certificazione per la sostenibilità, USGBC continua a lavorare per garantire la flessibilità del protocollo anche in altri mercati, sempre attraverso lo sviluppo di ACP. In Cina ad aprile lo staff di USGBC ha incontrato esperti tecnici locali per cominciare ad esplorare il processo di sviluppo di Percorsi di conformità alternativi per l’Asia, e lo stesso si farà poi in Sud America, dove il protocollo rappresenta anche una via di sviluppo economico. “LEED – conclude Guglielmino – è stato uno degli strumenti che ha permesso al Brasile di vincere la candidatura per i Mondiali di Calcio 2016. Ivillaggi olimpici saranno certificati LEED”.
Valentina Burgassi