Filca: a Milano le Biocase che uniscono sostenibilità e comfort abitativo
Eccellenza nell’efficienza energetica degli edifici e benessere abitativo. Sono queste le basi per la nuova edilizia. 3.499 tonnellate di minori emissioni di anidride carbonica, equivalenti all’azione di 349.900 alberi, è la stima degli effetti delle 4.946 biocase in parte già realizzate e in parte ancora in costruzione o in programma. L’abitare sostenibile è il cardine della strategia ambientale che ha trovato declinazione concreta nel progetto Biocasa 2012 di Filca Cooperative, anche grazie al concorso di un Comitato Tecnico-Scientifico e alla collaborazione con il Politecnico di Milano.
“A partire da quest’anno – ha raccontato il presidente di Filca, Giacomo Fumeo - tutti i nostri nuovi interventi edilizi si collocheranno in classe energetica A oppure A+, una scelta di fondo che consolida le politiche aziendali di green building. A fine 2011 erano già 2.036 le Biocase Filca realizzate, il 28% delle quali in classe A e il restante 72% in classe B. Attualmente, sono 27 gli interventi in costruzione per 1.250 unità abitative, delle quali l’89% si colloca in classe A, oltre alla Residenza Verdiana, a consumo zero (8 abitazioni), in corso di realizzazione a Clusone: un progetto che è valso a Filca il Premio Nazionale Innovazione Amica dell’Ambiente 2011, promosso da Legambiente, Regione Lombardia e Confindustria”.
Per la Biocasa, ha illustrato Francesco Biffi, direttore tecnico di Filca, sono state individuate cinque linee guida: sostenibilità del sito (controllo dell’inquinamento prodotto dall’attività di costruzione, incentivazione dei trasporti ecosostenibili, promozione del verde, mitigazione dell’effetto “isola di calore”, diminuzione dell’inquinamento luminoso); riduzione dei consumi energetici (termici, elettrici, idrici); benessere psicofisico e sicurezza della persona (comfort acustico, qualità dell’aria interna e salubrità dei materiali); materiali naturali e risorse (caratteristiche dei materiali, raccolta e stoccaggio dei rifiuti riciclabili, gestione dei rifiuti da costruzione); bioclimatica (valutazione della qualità bioclimatica dell’edificio). “Se sul fronte del risparmio energetico – sostiene l’ingegner Biffi – la Biocasa Filca in classe A abbatte dell’80% i consumi termici attraverso l’impiego di tecnologie all’avanguardia, sono assai significativi anche i benefici legati all’abbattimento dei gas responsabili dell’effetto serra”.
Un processo costruttivo di qualità, però, non si limita a progettare e a realizzare edifici con standard energetici e ambientali elevati, ma ne verifica anche le prestazioni durante il loro utilizzo. I dati rilevati dal monitoraggio condotto dal Politecnico di Milano hanno quindi consentito di quantificare i costi reali per riscaldare una Biocasa Filca in classe A di 90 metri quadrati: la spesa media annua è di 300-350 euro (meno di 1 euro al giorno) contro i 1.500-1.800 euro di una casa comune.
All’efficienza energetica devono accompagnarsi infine la sicurezza e il benessere psicofisico della persona, come ha evidenziato il professor Carlo Signorelli, docente di Igiene all’Università di Parma e membro della Giunta Esecutiva della SItI (Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica). “Il tema della casa sana è una delle priorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”, dice Signorelli. “Sono diversi i fattori in grado di alterare il benessere psicofisico della persona tra le pareti domestiche: dalla presenza di inquinanti chimici – che possono provocare asma, patologie respiratorie e talvolta intossicazioni e avvelenamenti – al cosiddetto “fumo passivo”, all’esposizione al radon, un gas nobile che emerge dal suolo, risultante dal decadimento radioattivo dell’uranio, che determina un aumentato rischio di tumori polmonari. A questo riguardo, un recente rapporto, indica per altro la Lombardia tra le zone più a rischio d’Europa”. “Per garantire un microclima abitativo ottimale – conclude Signorelli – occorre puntare da un lato sulla salubrità dei materiali da costruzione e delle finiture, dall’altro sui sistemi di ventilazione meccanica controllata per garantire un adeguato ricambio dell’aria interna viziata”.
Francesca Fradelloni