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Eco-McDonald: un cambiamento reale?

novembre 24, 2009 Progetti, Rassegna Stampa

Courtesy of Hindustan TimesGià ad agosto di quest’anno la multinazionale dell’hamburger McDonald’s stava considerando l’idea di realizzare dieci prototipi di ristoranti “green” per testare diversi metodi di risparmio energetico e riduzione dei rifiuti prodotti. Le dieci location erano considerate da Bob Langert, vice-presidente per la Responsabilità d’Impresa di McDonald’s, laboratori di importanza fondamentale per una società che spende annualmente 1,7 miliardi di dollari di energia e 1,3 miliardi per la gestione dei rifiuti.

La strategia includeva l’utilizzo di materiali compostabili per il packaging dei prodotti “trasformando la spazzatura in qualcosa di utile”.

Anticipata da queste dichiarazioni, è arrivate ieri la notizia che la multinazionale trasforma, almeno in Europa,  il famoso marchio a sfondo rosso in una versione verde, più eco-friendly. Circa 100 McDonald’s tedeschi sostituiranno il brand entro la fine del 2009, mentre in Francia e Gran Bretagna alcuni fast-food si sono già adeguati alla novità.

“Non è solo un’iniziativa tedesca – ha rivelato Martin Nowiki, portavoce di Mc Donald’s in Germania – ma, bensì un’iniziativa che coinvolgerà tutta l’Europa”. Inoltre, stando alle dichiarazioni del vicepresidente Hoger Beek, il nuovo marchio contribuirà a sottolineare il crescente impegno della multinazionale nel preservare le risorse naturali.

Già nel 2002, però, erano piovute accuse di greenwashing sui buoni propositi della società: l’imprenditore e scrittore ambientalista Paul Hawken (contributor dell’Harvard Business Review) aveva definito il Rapporto sulla Responsabilità Sociale d’Impresa di quell’anno un “accozzaglia di generalismi e promesse leggere che non forniscono alcuna informazione documentata sull’impatto delle attività sulla società e sull’ambiente”.

E’ora disponibile on-line perchè ciascuno possa valutare autonomamente l’ultimo rapporto sulla responsabilità d’impresa del colosso americano.

Elena Marcon

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