Donnedamare: il Manifesto per un turismo balneare sostenibile
È una vera e propria rete di promotori quella che si muove e che si sta rafforzando a favore di un turismo balneare sostenibile, attento alla natura e all’ambiente, consapevole di quanto cultura locale e territorio siano un bene da preservare ed esaltare, alla base della crescita anche economica del nostro Paese. E proprio per fare sistema intorno a questo presupposto condiviso, Donnedamare per l’Impresa Balneare, l’associazione culturale che raggruppa una parte significativa dell’imprenditoria femminile “sensibile” del settore, ha avviato uno studio in collaborazione con CESAB, centro di ricerche interuniversitario in scienze ambientali e biotecnologie, per lo sviluppo sostenibile della ricettività marina.
“Il Manifesto che stiamo divulgando principalmente attraverso il Blog e la pagina di Facebook- spiega Bettina Bolla, la Presidente di Donnedamare- è il risultato di una prima fase di indagine, nasce dall’analisi delle buone pratiche già attuate dagli stabilimenti balneari più attenti e virtuosi e ne è una sintesi”. Nato dal confronto e dalla condivisione tra le diverse realtà del territorio (sono stati coinvolti nell’elaborazione anche l’ UBI, Unione Balneari Italiani e il portale web Eco Spiagge), il decalogo si compone di 10 punti considerati principi fondamentali per una gestione intelligente dei servizi e dei patrimoni marini e si rivolge non solo agli operatori del settore balneare ma anche alle aziende che operano nell’ambito del sistema mare, per fare si che questi impegni si trasformino in una cultura profonda e consapevole di quanti vivono e lavorano sul mare e con il mare.
“Il mare deve essere accessibile a tutti” è il primo comandamento, a cui seguono una gestione degli spazi ecosostenibile perché l’ambiente è di tutti e noi ne siamo semplici custodi, e l’accoglienza, curata ma inevitabilmente sostenibile e accessibile, agli occhi dell’uomo e dell’intero ecosistema. Salvaguardare la natura per il rispetto delle riviere; puntare alla sostenibilità energetica in quanto necessità poiché “L’energia è della natura”, e a quella acustica per il rispetto degli altri e delle “onde di mari e laghi che parlano con la musica”. Secondo il Manifesto, uno sviluppo sostenibile deve prevedere l’uso intelligente e non schiavizzante delle nuove tecnologie, e deve essere in grado di comunicare la cultura e l’unicità dei luoghi, e di sensibilizzare e formare i cittadini, chi lavora con il mare e chi ne gode la bellezza.
“È stato un lavoro lungo e impegnativo ma questo documento testimonia in pieno la nostra idea di turismo ecosostenibile. Siamo anche molto soddisfatte perché nella lunga collaborazione e nel confronto con CESAB abbiamo potuto rilevare che molte delle nostre aziende già attuano sistematicamente molte delle buone pratiche definite nel Manifesto. Molte delle nostre strutture sono già all’avanguardia soprattutto nella gestione ambientale e nell’attività di formazione e informazione di tutti i nostri ospiti e soprattutto dei bambini sul rispetto del mare e delle spiagge che sono elementi di un ecosistema da tutelare con ogni strumento”.
Aderire al decalogo significa certificare la qualità delle strutture e le best practice che l’operatore attua nella gestione e “ questa prima fase – continua la Presidente- ne seguirà una seconda per l’elaborazione di un albo per stabilimenti balneari ecosostenibili, nella quale il CESAB svolgerà il ruolo di controllo”.
Secondo il Presidente di Eco Spiagge Domenico Marchetti è importante continuare a lavorare sulla sensibilizzazione di tutti gli operatori del settore, stabilimenti e altre strutture ricettive, ma anche dei turisti, che sempre di più cercano e scelgono la vacanza smart. “I turisti che si presentano presso le nostre strutture senza auto e che quindi hanno viaggiato in bus o treno, ricevono un regalo del valore di oltre 10 euro. Sono lampade a basso consumo, così, oltre ad aver “risparmiato” l’ambiente di uno spostamento più impattante, continueranno a rispettarlo anche al ritorno a casa”. “La nostra associazione – aggiunge Marchetti – lavora dal 2003 per la promozione del turismo sostenibile, a partire dalla Romagna, dove gli stabilimenti organizzavano raccolta differenziata e installavano pannelli fotovoltaici quando ancora se ne parlava pochissimo”.
Il Manifesto, che ha ricevuto il patrocinio di Legambiente e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la partecipazione ad alcuni eventi nazionali, è stato presentato in occasione del convegno “Legalità e sviluppo sostenibile per le Imprese Turistico Ricettive”, organizzato il 23 febbraio scorso dai Balneari Toscana, a cui tra gli altri hanno partecipato la giornalista di Repubblica Federica Angeli e Angelo Gentili responsabile nazionale del Turismo di Legambiente. “Mi auguro che da questo momento in avanti – commenta Bettina Bolla- il convegno di Carrara rappresenti la chiave di volta per la costruzione di un patto tra concessionari balneari, Legambiente e territori, con la creazione di un albo che permetterà di far emergere le tante realtà buone, ricordando che gli stabilimenti balneari sono presidi dei territori, li raccontano e li tutelano, ne condividono e ne diffondono le tradizioni poiché gestiti da gente del posto. Farebbero la stessa cosa le multinazionali o i grandi gruppi? Fa piacere inoltre sapere – conclude Bolla – che Legambiente è dalla nostra parte poiché ha espresso la chiara volontà di tutelare i piccoli concessionari balneari che preservano l’ambiente”.
Alfonsa Sabatino