Da grande voglio diventare un “Conservation Hero”
La famigliarità con gli animali alla Disney, si sa, è di casa. La conservazione della biodiversità, però, è qualcosa di più complesso che dar vita a simpatici personaggi dei fumetti. E’ un obiettivo ambizioso e la ricerca d’avanguardia, condotta nel parco a tema Disney’s Animal Kingdom, in Florida, costituisce un esempio concreto dell’impegno di Walt Disney Company nel preservare l’ambiente e la fauna selvatica per le generazioni future.
La dottoressa Anne Savage, biologa della conservazione, è l’anima ecologica del Walt Disney World Resortdi Orlando, nonché testimonial del “Proyecto Titi“, definito da lei stessa “un progetto per la conservazione a lungo termine“. Anne ci tiene infatti a distinguere gli investimenti “facili” (quick and easy) dagli investimenti “strutturati” che, al contrario dei primi, possono avere un impatto reale e continuativo. Dalle sue parole capisco subito che quando si parla di conservazione bisogna essere, prima di tutto, pazienti.
Sono passati oltre trent’anni dal giorno in cui lei ha iniziato ad occuparsi - prima per studio e poi per lavoro - della salvaguardia dei cosiddetti Cotton-Top Tamarin, i più piccoli primati al mondo. Ancora studentessa all’Università del Wisconsin, a diciannove anni, non poteva sapere che un corso di psicologia tenuto da un primatologo e un progetto di ricerca dello zoo di Milwaukee, sarebbero state le due scintille che avrebbero cambiato la sua vita professionale.
Il suo progetto di ricerca sugli orangotanghi le fece conoscere da vicino, per le prima, volta i Cotton Top. Fu amore a prima vista. Anne ricorda questo incontro come il momento in cui si accese la passione per lo studio e la salvaguardia delle specie rare, che l’ha condotta, in seguito, a sviluppare un nuovo concetto di conservazione.
Agli esordi del Proyecto Tití la neolaureata Savage svolge in Colombia, con il suo team, il primo censimento di Cotton-top Tamarin della storia, che diventa presto il più grande studio di biologia sul campo mai effettuato nel paese sudamericano. I dati sono allarmanti e dimostrano l’emergenza e l’urgenza di un’azione immediata contro l’incombente rischio di estinzione. Oggi questi primati sopravvivono nella regione nord-occidentale del paese e i continui sforzi per proteggere il loro habitat naturale (la foresta tropicale) sono più che mai essenziali per garantirne la sopravvivenza futura. Spiega Savage: “è possibile allevare in cattività specie in pericolo, ma quando si parla di conservazione, e soprattutto di una conservazione a lungo termine, bisogna andare ben oltre. Ciò che abbiamo fatto noi è creare imprenditori ambientali.”
Il concetto si capisce entrando nel suo ufficio, dove una biologa di fama mondiale – di quelle che si immaginano, con camice bianco, nei più prestigiosi laboratori di ricerca - porta avanti il suo lavoro “dietro le quinte” con piglio manageriale. Qui percepisco anche la mia reale distanza (da abitante di città di un paese occidentale) dalla natura selvaggia del terzo mondo. È ancora un esempio di Anne ad aprirmi gli occhi: “quando non si ha cibo per sostentare le proprie famiglie, l’ambiente non è certamente una priorità. Posso assicurarti che l’obiettivo della tua giornata sarebbe piuttosto quello di cacciare qualcosa per cena. Ecco perché l’economia, nei paesi in via di sviluppo, è un fattore importante per la conservazione”. “Abbiamo iniziato dalle scuole, in primo luogo educando le persone, spiegandogli cose per noi basilari come l’incredibile rarità delle piccole scimmie che vedono ogni giorno arrampicarsi sugli alberi. Per loro i Cotton-top Tamarin erano animali comuni, come per noi americani lo sono gli scoiattoli. E’ stato emozionante dover spiegare che il loro villaggio è in realtà l’unico posto al mondo dove è possibile incontrarne uno in libertà!”. Si capisce che per Anne Proyecto Tití non è solo il suo progetto, ma una diversa filosofia di vita, “una famiglia, una squadra, una comunità”.
Alle spalle di questo progetto c’è il Disney Worldwide Conservation Fund, che fin dagli esordi della Savage alla Disney, nel 1997, ha costituito la principale fonte di finanziamento. Esempio concreto- anche se poco noto all’estero - di come la Disney sostenga e finanzi centinaia di organizzazioni nel mondo con l’obiettivo di tutelare, a lungo termine, la fauna selvatica e i suoi habitat. Stando al 2009 il fondo ha finanziato più di 14 milioni di dollari per la gestione dei programmi di conservazione in più di 100 paesi.
Ma anche i visitatori dei parchi tematici possono diventare “Conservation Heros” acquistando una spilla con una donazione libera, anche solo di un centesimo. La Walt Disney Company, come in una delle sue favole, raddoppia ogni donazione occupandosi di coprire i costi legati ad ogni transazione e facendo sì che il 100% delle donazioni sia diretto esclusivamente agli sforzi di conservazione.
Il Proyecto Tití è uno di questi progetti, ma è soprattutto un esempio di rispetto reciproco con la comunità locale colombiana. Continua ancora Anne: “abbiamo pensato alle donne insegnando loro a creare, con l’aiuto di artigiani locali, le Eco-Mochilas e ad essere leader facendo business. Siamo partiti dalle basi, spiegando anche solo come aprire un conto in banca e risparmiare”. “Oggi sono molto orgogliosa di vedere queste donne, un tempo spaventate e terrorizzate ad aprire bocca, diventare fiere del loro lavoro, del loro guadagno e dei loro investimenti nella comunità, parlandone davanti ad intere platee.”
Le Eco-Mochilas, i frutti del loro lavoro, sono delle borse cucite a maglia riciclando i sacchetti di plastica, commercializzate in Colombia ed esportate a livello internazionale. Il Proyecto Tití ha così favorito, oltre la conservazione di una specie a rischio estinzione, la creazione di una cooperativa di donne, la ASOARTESANAS, fornendo occupazione a trecento persone. L’intera comunità del villaggio di Los Limites è oggi coinvolta nella preparazione dei sacchetti di plastica per la lavorazione. Ci vogliono infatti circa 100-120 sacchetti di plastica per fare una Eco-Mochila, con un risultato di più di 1,5 milioni di sacchetti di plastica finora riciclati. Un impatto positivo per l’ambiente e per la salute della fauna selvatica e della popolazione locale che ha generato, al contempo, un vantaggio economico diretto per la comunità.
Un nuovo modello di responsabilità sociale d’impresa a cui contribuisce, insieme alla dottoressa Savage, un team di oltre 600 professionisti tra scienziati, specialisti nella cura degli animali, veterinari ed educatori, uniti dall’obiettivo di sensibilizzare le migliaia di visitatori dei parchi Disney alla conservazione. Come sostiene Tom Staggs, presidente di Walt Disney Parks and Resorts Worldwide, basta seguire l’insegnamento del visionario Walt e “instaurare un senso di parentela con la Terra e tutti i suoi abitanti.”
Nicole Cutrufo