Tutta colpa di Einstein
Alternativo. Come i carburanti che studia. Il Prof. Ruggero Maria Santilli, fisico e matematico, molisano naturalizzato statunitense, presidente di Magnegas Corporation, apre la nostra intervista con una dichiarazione che solamente chi ha insegnato al MIT e a Harvard si può permettere: “il problema - dice – è Einstein, e la teoria della relatività!”.
Un’affermazione che lascia attoniti e che suona incomprensibile parlando di ambiente, ma che Santilli spiega con un esempio molto efficace. “In natura, se si brucia un pezzo di legno non è possibile ricostituirlo a partire dalla cenere e dal fumo. La relatività e la meccanica quantistica si basano su un modello matematico di reversibilità, mentre i processi energetici, regolati dal principio di causalità e dalle leggi della termodinamica, sono irreversibili nel tempo”.
Apparentemente semplice, ma cosa significa ai fini della ricerca? Per Santilli – che al di là della vis polemica contro il mondo accademico riconosce, senza alcun dubbio, la validità delle teorie di Einstein - è evidente che non sia pensabile uno sviluppo della ricerca su nuovi fonti energetiche senza una generalizzazione delle teorie attualmente accettate dalla comunità scientifica. “Tutte le energie e i carburanti permessi dalle teorie einsteiniane, dalla meccanica e dalla chimica quantistica sono scoperte che risalgono alla metà del secolo scorso e si sono dimostrate tutte inaccettabili sotto il profilo ambientale.” Per progredire servono dunque una nuova matematica di base, una nuova fisica ed una nuova chimica. Una missione apparentemente insormontabile, che Santilli inizia a sviluppare (dopo aver lavorato per la NASA e la U.S. Air Force) a partire dal 1981, con la fondazione, nell’alveo dell’Università di Harvard, dell’ Institute for Basic Research e gli studi sulla cosiddetta meccanica adronica.
Sono questi studi che lo portano alla scoperta delle “magnecole” e, grazie a ingenti finanziamenti industriali, ai nuovi carburanti a struttura magnecolare (R.M. Santilli, I nuovi carburanti con struttura magnecolare, Editori Riuniti University Press), carburanti puliti in quanto “a combustione completa”, fenomeno impossibile per carburanti a struttura molecolare come la benzina.
Sorprendenti le ricadute industriali di queste ricerche teoriche. Il MagneGas, il carburante prodotto dall’azienda di cui Santilli è presidente, attraverso un sistema di raffinazione brevettato chiamato Plasma Arc Flow, alla temperatura di combustione si riduce ad atomi isolati, garantendo una combustione più pulita ed efficiente di quella dei carburanti fossili. Ma ancora più sorprendente è la fonte primaria da cui viene sintetizzato il Magnegas: non il petrolio, ma liquidi di rifiuto come acque nere da fognature, scarichi industriali e letame, il tutto per produrre energia, riscaldare case, muovere macchine industriali e automobili. Un sogno da Re Mida che ovviamente ha già attratto le amministrazioni di alcune città americane, nel tentativo, come si suol dire, di “prendere due piccioni con una fava”.
Andrea Gandiglio