Trentino: nelle valli del turismo attivo e “di comunità”
Secondo i dati 2013 dell’Osservatorio Nazionale del Settore Turistico, presentati durante la scorsa edizione della BIT (la Borsa Internazionale del Turismo), sono calati i connazionali che hanno fatto almeno un viaggio nel 2013 (23,4 milioni, tre in meno rispetto al 2012, in flessione del 12%), ma allo stesso tempo è aumentato il numero di vacanze effettuate (36,5 milioni, +1,2%). Si tratta infatti di vacanze brevi, spesso entro i confini dello stivale e sempre più di frequente “dinamiche” e nel verde. Secondo l’ultimo report Ecotur, a spingere italiani e stranieri sempre di più verso i parchi, le riserve, le oasi, i borghi e le destinazioni natura in genere è il bisogno di godere una vacanza attiva: le attività sportive sono la principale motivazione di vacanza, con una quota di mercato pari al 48%, seguita dal relax al 23%, dall’enogastronomia al 15% e dalla riscoperta delle tradizioni all’11%.
Ora che si avvicina la Pasqua, torna il tempo di pianificare le possibili vacanze nel lungo ponte tra il 25 aprile e il 1° maggio, pensando anche già ai mesi estivi. E uno dei luoghi per eccellenza del turismo attivo è senza dubbio la montagna. Ma quali sono le ultime tendenze?
Come Bisio racconta simpaticamente in “Benvenuti al Nord”, anche il settentrione è capace di essere accogliente e ospitale, caldo e propositivo. Soprattutto se ad essere caloroso non è solo l’ospite, ma un’intera comunità. Questo ha voluto fare il progetto “Turismo di Comunità in Val di Rabbi”, tipica vallata alpina trentina immersa nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio situata lateralmente alla Val di Sole, costruendo una nuova forma di accoglienza partecipata, che parte e coinvolge proprio chi vive il territorio.
Artigiani, agricoltori commercianti, volontari e pensionati, che insieme alle amministrazioni creano dei percorsi virtuosi e innovativi, che mettono in campo sinergie per la valorizzazione delle eccellenze e peculiarità del territorio, con il massimo rispetto per l’ambiente, la cultura e le tradizioni locali.
Questa valle, rimasta marginale ai flussi turistici che hanno caratterizzato la Val di Sole ed altri territori limitrofi dagli anni 60’ ad oggi, ha saputo valorizzare le proprie eccellenze naturali (lo status di Parco Nazionale caratterizza buona parte del territorio) e culturali, soprattutto grazie alla presenza di artigiani, agricoltori, imprenditori in bilico tra tradizione e modernità, tra la voglia di far rivivere il passato e lo sguardo orientato al futuro.
E’ possibile scoprire lo sfalcio tradizionale del fieno e poi rilassarsi nelle acque curative delle terme; partecipare alla festa della Desmalghiadå, rivivendo il ritorno dei pastori e degli animali dall’alpeggio, ripercorrendo le vie della pastorizia e guastando i prodotti tipici della montagna; o ancora fare un escursione a scoprire la natura del Parco Nazionale dello Stelvio sulle tracce dei cervi.
Sempre in Val di Sole – considerata da National Geographic uno dei posti migliori d’Italia per le vacanze in montagna e al fiume- si possono praticare attività da brivido per gli amanti dello sport estremo: qui il Rafting center propone percorsi di arrampicata, ferrata, mountain bike, freeride, orienteering, canoa e hydrospeed solo per fare qualche esempio, dedicati a gruppi, famiglie o single. A cui si aggiungono pacchetti su misura per feste di addio al celibato o al nubilato fuori dal comune.
Per chi ama la montagna ma non il rischio, e preferisce il contatto con la natura ma con lentezza, la valle offre diverse passeggiate organizzate per i meno allenati o il percorso ciclabile (le biciclette si possono noleggiare in loco eventualmente) che si sviluppa lungo il fiume Noce e attraversa strade arginali e di campagna. Una pista che copre un dislivello che dai 595 m di Mostizzolo porta ai 1160 m di Cogolo, ma che può essere facilitata dal treno Dolomiti Express e dal Bici Bus.
Alfonsa Sabatino