Solarexpo: fiera ridotta all’osso, ma le imprese italiane puntano ancora sull’innovazione
La decisione tanto attesa dagli operatori del fotovoltaico, alla fine è arrivata: secondo fonti dell’Ue, la Commissione avrebbe stabilito di imporre alle aziende cinesi esportatrici di moduli in Europa dazi antidumping in percentuale variabile, da un minimo del 36% a un massimo del 68%. Nel 2012, per la prima volta in più di un decennio, il mercato del fotovoltaico nel vecchio continente ha visto diminuire il proprio fatturato rispetto all’anno prima. Solo in Italia, dicono diversi studi, il calo è stato del 60%. E secondo il rapporto dell’Epia (Associazione europea delle industrie fotovoltaiche) “Global Market Outlook“, presentato a Milano in apertura di Solarexpo, “il futuro del mercato europeo nei prossimi anni è incerto” e “le prospettive a breve termine, nella migliore delle ipotesi, sono stabili o in declino”. Se oggi il fotovoltaico copre il 2,6% della domanda di elettricità in Europa, l’Epia prevede che nel 2020 esso arriverà a soddisfare una fetta variabile tra il 4% e il 12%, in base alle politiche che verranno attuate nei singoli stati membri.
Ma se le difficoltà non mancano (basti vedere il numero di espositori alla fiera del fotovoltaico, quest’anno approdata alla fiera di Milano dopo molto tempo a Verona, crollati a 400 dai 1.230 del 2012 e i 1.400 del 2011), le imprese italiane del settore continuano a innovare. Così, accanto ai grandi nomi del fotovoltaico, i padiglioni della fiera di Rho ospitano tante piccole e medie imprese, molte ancora giovani, decise a sfidare la congiuntura con investimenti in ricerca, consapevoli delle proprie potenzialità. Puntando sulla qualità e il made in Italy.
Il simbolo di questo spirito è Generich, un’impresa familare nata a Mirandola (Modena) nel 2006 dalla IT Solar e specializzata in gestione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. “Dopo il sisma dell’anno scorso abbiamo rifatto il tetto dello stabilimento, sostituendo una grande trave in cemento con diverse travi più piccole in legno. E’ stato un momento difficile, le immagini del nostro capannone danneggiato sono andate in onda nei telegiornali, ma siamo ancora qui”, racconta il titolare Michele Malavasi. Dalla ricerca costante, in cui viene investito l’80% del fatturato, è nata, dopo quattro anni di lavoro, la stazione Domus Free Energy, una piccola centrale che immagazzina energia e la fornisce all’abitazione quando c’è bisogno: “Trasforma l’energia solare, eolica e, se presente, quella fornita dall’idrogeno, in energia elettrica e, grazie ai suoi accumulatori, è poi in grado di erogarla per un periodo prolungato, sostituendosi in sostanza alla rete”. Una macchina prodotta completamente in Emilia Romagna, nel bacino di 30 chilometri dalla sede della Generich, che oggi, grazie alla sua capacità di interfacciarsi con le diverse utenze domestiche e la rete, “rimane unica sul mercato italiano”.
Anche Valenia, azienda vicentina produttrice di inverter per impianti residenziali, è nata sfruttando il know how dell’impresa madre, la Telwin, leader da 25 anni nel settore degli inverter per la saldatura. A Milano l’azienda presenta la nuova funzione Energy Maximizer delle proprie macchine che, spiega la responsabile marketing Silvia Spillere, “consente di massimizzare i livelli di autoconsumo dell’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico, potendo così accedere agli incentivi ad hoc previsti dal Quinto Conto Energia”. L’inverter, 100% made in Italy, può essere per esempio collegato a un boiler o a una pompa di calore, che vengono attivati quando c’è disponibilità di energia e nessuno in casa che la sta utilizzando. “Se siamo fuori casa, possiamo chiedere che il boiler entri in funzione usando l’energia autoprodotta”, ma le possibilità sono tante e vanno dall’attivazione degli impianti di domotica all’alimentazione di sistemi per lo stoccaggio di energia.
Uno dei settori più gettonati è quello del monitoraggio degli impianti fotovoltaici. Sinapsi, azienda nata a Bastia Umbra (Perugia) nel 2004, dopo aver mosso i primi passi nella domotica ha iniziato a dedicarsi alla realizzazione di software per il campo delle’energia. “Sei anni fa, tra i primi in Italia, abbiamo lanciato un dispositivo per rilevare e prevedere in base al meteo la quantità di energia prodotta e gli incentivi, ed avere segnalazioni di eventuali malfunzionamenti. Oggi è venduto in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti”, spiega l’ad Massimo Valerii. A Solarexpo, l’impresa presenta Equobox, “un sistema per la contabilizzazione dell’energia e delle risorse di un edificio, prodotto interamente in Italia, pensato per gli amministratore di condominio, ma anche per gli Energy manager che vogliano avere dati precisi sui consumi energetici, anche per individuare gli sprechi”.
Sono tante anche le aziende che, in questo momento di difficoltà, decidono di collaborare in modo stretto, mettendo in comune competenze e processi produttivi. A Milano, per esempio, le aziende abruzzesi Soave Energia e Dimatek, l’una specializzata in progettazione di impianti fotovoltaici e l’altra in pensiline, hanno lanciato E-parking: una pensilina fotovoltaica integrata con una colonnina di ricarica per mezzi elettrici, alimentata a energia solare. “E’ adatta per la copertura di posti auto o bici, in città, ma anche in altri contesti, come per esempio i villaggi vacanze. Abbiamo puntato a ottenere un oggetto bello anche da vedere, curando molto il design, in modo che potesse integrarsi bene nell’ambiente urbano”, racconta Armando Pasquarelli, amministratore di Soave Energia.
Veronica Ulivieri