H2Roma: industria e ricerca a fianco, per costruire la mobilità del futuro
“Un’energia che porti il più lontano possibile è sicuramente fondata sulle rinnovabili, perché deve essere pulita, sicura e per tutti”. Ha le idee chiare Fabio Orecchini, presidente del comitato scientifico di H2Roma Energy&Mobility, nell’indicare una possibile strategia di sviluppo per la mobilità sostenibile.
E infatti “il futuro che vogliamo” è il messaggio della manifestazione che, giunta alla sua XI edizione, è riuscita nell’intento, per nulla banale, di far dialogare ricerca e industria. Nata nel 2002 dall’intuizione dei ricercatori del Cirps (Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile) della Sapienza, dell’Enea e dell’Itae (Istituto tecnologie avanzate per l’energia) del Cnr, H2Roma è stata presentata alla stampa ieri sera, presso il Salone delle Fontane all’Eur.
La tre giorni, che si apre oggi e andrà avanti fino a sabato 10 novembre, proporrà spazi di approfondimento aperti al pubblico (anche più giovane) – tavole rotonde, workshop e dibattiti con ricercatori e tecnici – accanto a prove su strada di veicoli a basso impatto ambientale e, naturalmente, aree dedicate agli espositori.
I visitatori, addetti ai lavori o semplici appassionati, potranno ammirare e provare vetture elettriche, ibride, a metano e a Gpl ma anche un prototipo a celle a combustibile in esclusiva per l’Italia accanto ad altre sei novità assolute, alcune già disponibili per il test drive.
Nell’area espositiva saranno presenti tutte le tecnologie disponibili sul mercato. Ci saranno, tra le altre, la Zic, piccola autovettura elettrica cinese, sottoposta per la prima volta al giudizio del pubblico, la DS5 di Citroen, una ibrida plug-in Diesel, la nuova Panda alimentata a metano di Fiat, il prototipo di Suv a idrogeno e celle a combustibile “TeRRA” di Nissan, l’elettrica Twizy di Renault e la Prius ibrida plug-in di Toyota e, ancora, in anteprima Volkswagen presenterà la sua Up, prototipo di motore alimentato a metano.
Non solo mobilità: all’evento – insignito per il quarto anno consecutivo della medaglia del presidente della Repubblica e patrocinato dalla Commissione italiana Unesco – parteciperanno anche Enel – che ad H2Roma proporrà la sua nuova stazione di ricarica compatta da 43 KW (in 30 secondi, è capace di ricaricare fino all’80% un pacco batterie) – e Bosch che presenterà il suo bagaglio di tecnologia in grado di coniugare sviluppo tecnologico sicuro e rispetto dell’ambiente.
“Motori fuel neutral e fonti rinnovabili” è il tema tecnico intorno a cui si confronteranno esperti e manager: “un’applicazione”, spiega Orecchini, “capace di ottenere il lavoro che vogliamo a prescindere dalla fonte scelta in partenza”. Vale a dire: sistemi ibridi-elettrici, auto a idrogeno con celle a combustibile, auto a metano e a biometano, colonnine a ricarica standard e veloce.
“L’energia che vogliamo”, prosegue Orecchini che insegna Sistemi Energetici alla Sapienza, “non può fare a meno di cinque pilastri che sono la rinnovabilità delle fonti, l’efficienza di conversione, distribuzione e utilizzo, il basso impatto ambientale, l’accessibilità e l’appropriatezza, che si misura sulla base delle condizioni socio-economiche-ambientali locali”. Così come la “mobilità che vogliamo” include automobili che siano “crocevia di innovazione e motore di sviluppo”, integrazione tra le reti di “mobilità, energia e informazione”; ma deve mettere a tema, necessariamente, la “questione ambientale, la tassazione come strumento di finanziamento e una strategia di sviluppo socio-economico che sia elemento guida per il Legislatore”.
Insomma, “il futuro che vogliamo”, completa il quadro Orecchini, “noi possiamo già costruirlo perché industria e ricerca hanno la forza di trainare le istituzioni e la società”. Con quali leve? Orecchini ne cita almeno quattro: formazione, ricerca, industria e mercato. “Ognuna è in grado di spingere l’altra: lo chiamiamo metodo push”. Un cerchio che si chiude perfettamente.
“In un momento come questo, puntare sulla formazione dei giovani (quest’anno parteciperanno ad H2Roma oltre duemila studenti) e sui ricercatori (a fine serata, in tre hanno ricevuto un premio per il miglior lavoro scientifico in tema di energia e mobilità) significa iniziare a costruire un futuro diverso”. E anche città diverse: “perché se noi immaginiamo le città di domani come quelle di oggi, non cambierà mai nulla”.
Ilaria Donatio