Gli sviluppi di Brillor: dalla riorganizzazione al nuovo packaging. (Green) work in progress!
Aveva già attirato la nostra attenzione nel 2014, ma Le Erbe di Brillor non smette di stupire. La piccola azienda piemontese della Valchiusella, che produce gli agridetergenti (termine coniato da loro e appositamente registrato), realizzati esclusivamente con ingredienti naturali, in questi giorni ha ampliato ulteriormente il proprio raggio di sostenibilità ambientale al packaging, arrivando a sostituire i vecchi flaconi con altri in plastica completamente riciclata e riciclabile.
Ma ripartiamo dal prodotto: “Gli ingredienti base sono le diverse erbe della nostra azienda agricola, come rosmarino, timo, alloro, ortica e menta, che coltiviamo con metodo biologico – ci racconta Greta (nomen omen) Poletta, responsabile per la ricerca e sviluppo dell’azienda dal 2018, quando è stata riorganizzata con l’ingresso dei nuovi soci della K&D Italia. “Le piante vengono messe in infusione in solventi naturali, come l’alcol etilico biologico e l’aceto di mele biologico, senza l’aggiunta di componenti chimici, così da realizzare tinture madri o acetiche, che sono poi i nostri agridetergenti”, prosegue Greta.
Della nuova squadra creata in seguito all’acquisizione e riorganizzazione interna, oltre a Greta, fanno parte anche i colleghi Elena e Giorgio, che hanno raccolto il testimone dalla precedente gestione con profondo rispetto. Nonostante il passaggio, infatti, il core business di Brillor non è cambiato: “Il nostro grande sforzo è stato quello di recepire le linee di produzione per mantenerle inalterate”, assicura Greta. E così gli agridetergenti dell’azienda, seppur meglio posizionati sul mercato, si confermano prodotti “a chilometro zero” (con ingredienti coltivati oppure acquistati da aziende biologiche locali), biodegradabili e biocompatibili - caratteristica quest’ultima non trascurabile, soprattutto per le persone allergiche o ipersensibili agli agenti sintetici.
La linea soddisfa tutte le esigenze di pulizia della casa: dai pavimenti, ai piatti, fino al bucato e allo sgrassatutto e milleusi. E per chi pensa che questi agridetergenti siano molto più costosi rispetto a quelli tradizionali, Greta invita a fare due conti: “Sono ad alta resa, quindi ne serve una piccola quantità”. Ma non solo. Essendo delicati e con Ph adatto a tutte le superfici della casa, dal cotto, al parquet fino alla ceramica, evitano l’acquisto di prodotti specifici. Senza dimenticare poi che permettono di pulire senza sporcare il mondo…“Invito a provarli almeno una volta, per rendersi conto davvero di quanta differenza ci sia con i detersivi tradizionali, che ci avvelenano”. Insomma, provare per credere.
La sostenibilità dell’azienda Brillor ora passa anche dai flaconi di plastica riciclata al 100% e a loro volta riciclabili in tutto e per tutto. Anche l’etichetta è stata studiata per essere staccata più facilmente, favorendo così un corretto riutilizzo delle materie. “Siamo stati la prima realtà del settore a fornirci di questi imballaggi”, afferma Greta con una punta di orgoglio, giustificato dal lungo iter di ricerca svolto in tutta Italia e all’estero per arrivare al risultato finale. “Alla fine abbiamo avuto la fortuna di incontrare un piccolo fornitore in Piemonte, l’unico in grado di assicurarci un flacone di questo tipo!”. A conferma che, a volte, le eccellenze si trovano comodamente sotto casa, basta cercarle.
Nel frattempo, è finita anche la ristrutturazione di Cascina Meira, sede del laboratorio e delle coltivazioni Brillor, affacciata sul Lago di Alice Superiore, Sito di Interesse Comunitario (SIC), in quanto all’interno del più ampio anfiteatro morenico di Ivrea. Grazie a un’opera di recupero dei terreni e della vecchia cascina, che è stata riprogettata in bioedilizia, oggi l’azienda si impegna anche a promuovere la bellezza del territorio. Qui svolge l’attività di cascina didattica per le scuole elementari e medie, per sensibilizzare i giovanissimi sui temi dell’ecologia, ma anche laboratori ad hoc per adulti. Ma soprattutto l’azienda testimonia il bassissimo impatto ambientale del suo ciclo di produzione, non solo grazie a una coltivazione biologica delle piante, ma anche a un sistema di filtraggio delle acque tramite fitodepurazione, che permette a questo sito di rimanere incontaminato. Un aspetto davvero inusuale per un’azienda che produce detersivi.
Alla Brillor nessuno comunque considera “terminato” il percorso di sostenibilità, che è sempre un work in progress per migliorare continuamente. Per il futuro l’azienda punta a incrementare l’occupazione in un’area montana, quella della Valchiusella, soggetta a spopolamento e a implementare nuove formulazioni e anche nuovi prodotti. Magari nella cosmetica e nell’igiene personale, dove già ha mosso i primi passi… Stay tuned!
Redazione Greenews.info