Come difendersi dai “giorni della merla”. Insufflaggio di cellulosa: una tecnica veloce ed economica per edifici esistenti
Secondo la tradizione popolare gli ultimi tre giorni di gennaio sono i cosiddetti “giorni della merla”, ovvero i giorni più freddi dell’anno. Non sempre questa credenza è confermata dai dati scientifici, ma ha un valore simbolico, perché rappresenta l’eterno tentativo dell’uomo e degli animali di difendersi, al meglio possibile, dalle temperature e condizioni meteo avverse. Ogni inverno, infatti, ha i suoi giorni più freddi (che siano a dicembre, gennaio o febbraio) e, puntualmente, in quell’occasione anche chi non si è mai preoccupato di intervenire sull’isolamento termico della propria abitazione, viene stimolato a pensarci e a trovare le soluzioni più adatte.
Per le nuove costruzioni e gli interventi di ristrutturazione più completi (soprattutto su edifici antichi) le soluzioni in bioedilizia sono molteplici e vanno valutate in base al contesto, alle caratteristiche costruttive del fabbricato e al budget della committenza. Ma per intervenire velocemente e in maniera efficace su quell’immenso patrimonio immobiliare di villette, appartamenti e condomini, costruiti in Italia tra gli anni ’60 e ’90 del Novecento, il metodo migliore sembra essere l’insufflaggio nelle intercapedini delle pareti e nei sottotetti. In particolare l’insufflaggio di fibra di cellulosa, un materiale con capacità di isolamento termico ottenuto dal riciclo della vecchia carta di giornale – ricca di lignina – che subisce un trattamento ignifugo e di “mineralizzazione”, che lo rende inattaccabile da muffe, batteri e roditori.
Il materiale così ottenuto (a base naturale, riciclato e riciclabile) offre numerosi vantaggi. Innanzitutto può essere insufflato in modo uniforme in qualsiasi spazio, orizzontale o verticale, anche irregolare. Nelle intercapedini i risultati migliori si ottengono quando lo spazio disponibile è superiore ai 5 cm. I fiocchi di cellulosa vanno a riempire completamente il vuoto, evitando all’aria di muoversi e creare correnti dispersive e proteggendo in maniera efficace sia dal freddo che dal caldo. Sommando il risparmio sul riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo che si può ottenere, questo intervento di coibentazione può arrivare a generare benefici economici anche del 50% sulle bollette energetiche, che si sommano alla detrazione fiscale del 65% per l’efficientamento energetico, riconfermata dall’ultima Legge di Stabilità fino al 31.12.2020.
La leggerezza di questo materiale lo rende inoltre ottimo anche per interventi in tetti e sottotetti di qualsiasi tipo (tetti in legno, solai leggeri o sottotetti senza accesso diretto, non praticabili o a muricci e tavelloni). Mentre nel caso del “riempimento” (di tetti o intercapedini) la fibra di cellulosa viene soffiata a pressione con un macchinario apposito (attraverso una serie di fori a circa 1,5 m. uno dall’altro), nella “posa libera” nei sottotetti lo spruzzo avviene “a tappeto” sulla superficie da ricoprire. Secondo le stime, 25 cm. di isolamento termico del sottotetto con fibra di cellulosa possono ridurre di oltre 12 volte la dispersione termica di tutta la casa, offrendo un concreto risparmio energetico e, di conseguenza, riducendo anche l’impatto ambientale del proprio edificio.
Tutti gli interventi di insufflaggio con la cellulosa – sia del sottotetto che nelle intercapedini - hanno infine il grande vantaggio della rapidità e del non essere invasivi. Una volta effettuato il sopralluogo da parte di una ditta specializzata e ottenuto il preventivo, basta mediamente un solo giorno per completare l’intervento e consentire di godere, immediatamente, dei benefici economici e di comfort. Chi teme “la merla” ha ancora tempo per agire!
Redazione Greenews.info