BikeMi: bilanci positivi dopo un anno di attività
Il fenomeno del bike sharing si sta sempre più diffondendo come uno degli strumenti più efficaci per ridurre il problema della congestione stradale e per diminuire il tasso di inquinamento nelle città. Questa esempio di mobilità sostenibile nasce per la prima volta in Norvegia nel 1987 quando ad Oslo viene inaugurata la prima stazione del mondo di “condivisione della bicicletta”.
Successivamente si diffonde in Francia, a Parigi, in Spagna, a Barcellona e Saragozza, e in Messico.
Il 3 dicembre 2008 arriva in Italia BikeMi, il bike sharing realizzato dal Comune di Milano in collaborazione con Atm e Clear Channel, società player mondiale nell’outdoor.
Le stazioni ad oggi presenti nella città di Milano sono 100 per un totale di 1.400 biciclette disponibili e le previsioni per i prossimi anni sono di arrivare a 260/270 stazioni e di aumentare il numero dei mezzi a 5.000 unità, vista la buona risposta dei milanesi nei confronti dell’iniziativa.
Tra le ragioni di questo successo sicuramente l’efficienza del servizio: i controlli alle stazioni vengono effettuati tre volte al giorno e ogni 20 minuti passano i furgoni che si occupano della redistribuzione delle bici per evitare che ci siano postazioni sovraffollate, che non permettano di depositare il mezzo, o postazioni completamente vuote. Inoltre ogni stazione è dotata di un software in grado di monitorare costantemente il numero di biciclette presenti e un servizio di customer care è sempre a disposizione dell’utenza.
“I milanesi che, a partire dall’inaugurazione del servizio, hanno utilizzato le nostre biciclette sono stati 562.600, con picchi di anche 4.500 prelievi in un solo giorno”, ha commentato Sergio Verrecchia, Project Manager Bike Sharing Italia per Clear Channel. “Siamo soddisfatti della risposta fin qui ottenuta e soprattutto lo siamo nel constatare che ad oggi i mezzi che sono stati restituiti danneggiati sono soltanto l’1% contro il 25% di Barcellona”.
Le biciclette sono mediamente utilizzate per coprire brevi tragitti, circa 12/13 minuti per volta, il che è favorito dalla vicinanza tra una stazione e l’altra, non più di 250 metri. Il bike sharing non è da intendersi infatti come un vero e proprio noleggio: il concetto è quello di prendere la bicicletta solo ed esclusivamente per la durata dello spostamento e poi, una volta arrivati a destinazione, depositarla nella stazione più vicina pronta per l’utente successivo.
Ad oggi gli abbonamenti annuali sono circa 12.400 e quelli giornalieri 10.200. Il profilo medio dell’utente è in prevalenza uomo sui 40 anni di professione impiegato, libero professionista o imprenditore. La maggior parte delle tessere sono sottoscritte da residenti a Milano, di cui il 67,66% in città e il 13,78% in provincia. Interessante è anche il dato riguardante gli stranieri, che sono il 16% del totale.
Il costo annuale della tessera è di 36 euro e consente l’utilizzo di una bici per un numero illimitato di volte purché il singolo utilizzo non superi la mezz’ora. Oltre la mezz’ora c’è un costo aggiuntivo di 50 centesimi e dopo due ore la tessera viene automaticamente bloccata.
BikeMi ha recentemente ricevuto il premio 2009 come “miglior progetto di mobilità sostenibile” nella quinta edizione del forum dedicato alla mobilità sostenibile nei centri urbani svoltosi a Conegliano Veneto.
Ilaria Burgassi