La “generazione distribuita” avanza anche in Italia
Aumenta il numero delle mini-centrali in Italia (piccola generezione e microgenerazione) per la produzione locale di energia elettrica e termica.
A dirlo è l’Autorità per l’Energia e il Gas, che ha diffuso di recente i risultati dell’ultimo monitoraggio sulla generazione distribuita, relativo al biennio 2007-2008.
Se nel 2007 si registravano 10.371 impianti installati, per una potenza efficiente lorda di 6.072 MW e una produzione totale di 19,3 TWh, nel 2008 sono state censite 34.848 mini-centrali con potenza nominale inferiore a 10M, una potenza efficiente lorda pari a di 6.627 MW e una produzione lorda di 21,6 TWh, ovvero il 6,8% del totale nazionale.
Di questi circa 1,9 TWh sono stati prodotti da impianti di piccolissima taglia, con capacità di generazione inferiore a 1 MW, destinati prevalentemente al consumo locale. Lo studio dell’Autorità per l’energia e il gas dice infatti che un terzo della produzione energetica da mini-centrali viene consumato direttamente da utenze dislocate nei pressi dell’impianto, mentre circa il 66% viene immesso in rete e distribuito.
La logica del “fai da te” e della generazione distribuita offre inoltre due vantaggi considerevoli, uno economico e uno in termini di efficienza e risparmio energetico: l’energia prodotta e consumata localmente, infatti, non è soggetta alle dispersioni della rete, nel viaggio di centinaia di chilometri tra grandi centrali e utenti finali.
Di particolare interesse è anche il fatto che più della metà (58,7%) della produzione lorda di energia delle mini-centrali è di origine rinnovabile. Ad andare forte sono soprattutto i settori solare e idroelettrico. Il fotovoltaico ha infatti registrato l’incremento maggiore nel numero d’impianti (dai 4.000 del 2006 si è passati ai 32.000 del 2008), mentre all’idroelettrico spetta il primato per quantità di energia prodotta: 7,1 TWh contro i soli 0,2 TWh del fotovoltaico.
Sempre in riferimento al bienno 2007-2008, differenze sostanziali si registrano tra il Nord e il Sud del Paese, rispecchiando verosimilmente i livelli d’industrializzazione regionali: in Lombardia la potenza installata è pari a 1.168 MW, in Piemonte è di 1.035,2, in Veneto di 545,3 mentre è nettamente inferiore al Sud con appena 289,4 MW in Sicilia e 80,8 in Calabria.
Una buona notizia anche per chi i dati li deve analizzare: dal momento che l’attuale sistema di archiviazione e pubblicazione dei dati non consente di effettuare monitoraggi della generazione distribuita entro l’anno successivo a quello di riferimento (il 2009 in questo caso), l’Autorità ha avviato un processo d’integrazione delle banche dati che dovrebbe permettere di realizzare studi e analisi in tempi decisamente più brevi.
Caterina Tripepi