Ilaria D’Amico intervista Mercedes Bresso
Arriva un po’ raffreddata, ma puntuale, Ilaria D’Amico, invitata dalla Regione per intervistare la Presidente Mercedes Bresso nell’ambito di Futura: dialoghi intorno all’uomo e al Pianeta.
L’impegno per l’ambiente della Regione Piemonte, esordisce la D’Amico, è nato in tempi non sospetti, quando, per adeguarsi alle direttive dell’UE, ci si è posti l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020. Gravissimi incidenti ambientali come Seveso e Chernobyl hanno stimolato il Piemonte verso un economia sensibile all’ambiente.
Erano tempi, spiega Mercedes Bresso, in cui i forti costi per gli interventi di depurazione delle acque, dell’aria e del terreno scoraggiavano le aziende costituendo un ostacolo significativo. Oggi, sicuramente, la tecnologia ha permesso una riduzione delle spese e un’ottimizzazione sul lungo periodo. Anche sul fronte energetico. Per anni si sono utilizzate unicamente le fonti fossili non rinnovabili, mettendo a dura prova le capacità di assorbimento del pianeta e creando danni permanenti. Il cambio di direzione deve puntare sulle fonti energetiche rinnovabili, in particolare sul solare, scommessa – considerata vincente – del Piemonte.
D’amico incalza sul futuro del “partito ambientalista” in Italia e Bresso cautamente risponde con un’esemplificativa panoramica della situazione internazionale: in Germania il partito dei Verdi è arrivato a toccare il 10% e negli Stati Uniti Obama pone il tema della sostenibilità al top delle sue priorità.
Secondo affondo: nucleare sì o nucleare no?Risposta netta: il nucleare resta una “via di garage”, un vicolo cieco. La forte spinta alla ricerca tra gli anni ’50 e ’70 ha subito una battuta d’arresto nel momento in cui i disastri ambientali hanno allarmato l’opinione pubblica e i costi di smantellamento sono ricaduti sui cittadini . In Europa non ci si è fermati solamente a causa della disponibilità degli stati a pagare questi costi. In Italia il possibile ritorno al nucleare ha sollevato problemi su più fronti: dall’apparente incapacità di gestire realtà complesse come la centrale di Caorso, agli ingenti costi di importazione di tecnologie – che talvolta, viene rilevato, risultano superate ed obsolete - alla difficoltà di individuare siti appropriati. In Piemonte l’area che venne scelta per la costruzione di una centrale fu Trino Vercellese, zona di risaie e dunque scarsamente abitata. Rilanciare il nucleare in un’area come questa equivale a condannarla alla desertificazione sociale - più di quanto già non lo sia. Nella malaugurata ipotesi di un incidente si rischierebbe per altro di contaminare, tramite la fitta rete fluviale, l’intera pianura Padana, centro della produzione agricola del nostro paese.
Qual è dunque la proposta alternativa? L’Onu prevede entro il 2050 un aumento della popolazione mondiale pari a circa tre milioni di individui, per cui una soluzione efficiente al problema dell’energia va avanzata. Mercedes Bresso è saldamente ancorata alla prospettiva della ricerca eco-friendly. Sul solare a concentrazione si sono fatti grandi passi avanti e anche il vento, le maree, le biomasse, a suo parere, sono risorse che vanno tenute in seria considerazione. Naturalmente è impossibile pensare ad un’eliminazione completa dell’utilizzo del petrolio, ma una riduzione “sensibile” del ricorso a fonti fossili è quantomeno auspicabile.
La manifestazione “Uniamo le Energie” è, secondo Bresso, un segno tangibile dell’impegno della Regione per la sensibilizzazione dei cittadini al tema ambientale. La formazione è fondamentale per poter compiere un cammino condiviso: nelle scuole, ma anche nelle aziende. Non dimenticandosi, oltretutto, che il business “eco” è una manna dal cielo in un periodo di crisi come questo. La domanda di tecnici ed esperti cresce. Basti pensare alla progettazione degli impianti e alla loro manutenzione, ma anche al settore dell’auto - fondamentale per l’Italia - dove gli aiuti (tanto criticati) secondo Bresso hanno permesso di incrementare la ricerca sui motori green.
Il Piemonte mira a diventare “fanalino di punta” nella ricerca per la sostenibilità e per raggiungere quest’obiettivo Mercedes Bresso anticipa alcuni nodi centrali delle politiche per l’ambiente che saranno alla base della sua prossima candidatura: separare le acque potabili da quelle per uso igienico nei nuovi quartieri sarebbe, ad esempio, un primo passo per adeguare, successivamente, gli impianti idraulici di tutte le città. Ma centrale rimane in primis la promozione del green thinking.
Ilaria Burgassi