Gli enti locali, motore della green economy
La sfida per l’approvvigionamento energetico si combatte quotidianamente a livello locale. La necessità di raggiungere risultati economici concreti e di delineare un modello di sviluppo solido e sostenibile dal punto di vista ambientale sembra essere recepita dalle istituzioni locali tanto quanto (se non meglio) le istituzioni nazionali ed europee.
Le soluzioni più ingegnose, per intenderci, capaci di conciliare tutela dell’ambiente e vantaggio economico arrivano sempre più spesso “dal basso”. In Friuli Venezia Giulia il sistema di sinergie instaurato tra i consorzi legati alle quattro province di Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia e a quella esterna di Vicenza sta facendo scuola e ha apportato una piccola, ma significativa, rivoluzione al mondo dei servizi per la fornitura di energia.
L’unione fa la forza - in particolare in quella dei più piccoli. Ecco, in sintesi, il pensiero dei vertici dei consorzi quando, conti alla mano (ovvero visti i numeri dei propri aderenti e calcolato l’ammontare annuo dei consumi di gas ed energia elettrica) hanno deciso di contrattare direttamente con il fornitore (Edison Energia) prezzi più vantaggiosi per le proprie aziende.
Il 24 febbraio scorso, i consorzi di Trieste e Gorizia, a cui sono associate 76 aziende in totale per un consumo annuo di 282 milioni di KWh, hanno concluso con Edison una trattativa congiunta che dovrebbe consentire di riportare i costi energetici per i propri associati ai livelli del 2007.
Alla base di queste buone pratiche locali c’è una sana abitudine all’interscambio d’informazioni ed esperienze. Un concetto ribadito nel corso della Settimana Europea dell’Energia Sostenibile, ampiamente celebrata in tutto il Nord-Est con numerose iniziative e dibattiti.
Nell’ambito della manifestazione è stato infatti presentato a Padova un libro dal titolo significativo “Innovazione e sostenibilità. Modelli locali di sviluppo al bivio”(Cleup Editore), a cura di Patrizia Messina, ricercatrice dell’Università patavina. Il saggio prende in esame il ruolo strategico svolto dalle reti di governance locali per il conseguimento di risultati su più piani, da quello economico a quello tecnologico e della sostenibilità ambientale.
Le amministrazioni e gli enti locali sono, sempre più, gli unici attori in grado d’intervenire direttamente e concretamente sui modelli di sviluppo, grazie all’uso di strumenti di regolazione, raccordandosi così in breve tempo alle decisioni prese dai governi a livello nazionale ed europeo. Questo cambiamento nello stile e nelle pratiche amministrative renderà sempre più rilevanti i processi politici locali e potrà essere il motore dello sviluppo sostenibile nelle regioni italiane che vorranno scegliere la strada della green economy.
Caterina Tripepi