Emilia-Romagna, verso la piattaforma del veicolo elettrico
A pochi giorni dalla chiusura del Salone dell’Innovazione Industriale R2B (Bologna, 8-9 giugno), i vertici della Regione Emilia-Romagna fanno il punto, con imprenditori e studiosi, sulle possibili strategie di sviluppo sostenibile.
Venerdì scorso, alla presentazione del libro “Wikibook Green Economy“, Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Regionale alle Attività Produttive ed Economia Verde, ha insistito sulla necessità di un processo culturale come base per lo sviluppo economico e sociale: “Il nostro Paese fatica a competere a livello internazionale se non cambia approccio. Bisogna orientare la produzione verso modalità e beni diversi, nel rispetto del valore del Made in Italy. Per questo, in tutti i nostri bandi, diamo priorità alle aziende che producono con criteri green. Per esempio, dal prossimo anno in Emilia-Romagna si costruiranno edifici solo di classe A e B”. I bandi più recenti di Viale Aldo Moro, del resto, già concedono finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese (12 milioni di euro), per per l’avvio di nuove imprese (5 milioni di euro) e la creazione di reti (11 milioni di euro) tra le 490 mila realtà produttive emiliane – che sono al 90% piccole aziende.
Complessivamente, la Regione dichiara investimenti per favorire l’economia verde pari a 240 milioni di euro in tre anni (oltre 95 milioni di euro solo lo scorso anno). I finanziamenti sono stati destinati alla creazione della rete dei dieci tecnopoli, e di sei piattaforme come sostegno logistico e di ricerca per le imprese agricole, meccaniche, edili, di IT , design e sanità.“Puntiamo a incrementare l’attrattività della regione incentivando gli imprenditori a venire qui per la qualità dei territori, dei servizi, del welfare. Il progetto all’ordine del giorno – prosegue Muzzarelli – è la trasformazione della piattaforma della Cnh di Imola, del gruppo Fiat, che vede oggi quasi cinquecento dipendenti in cassa integrazione, nella piattaforma del veicolo elettrico”.
Gli fa eco Massimiliano Di Gioia, presidente di Micro-Vett: “Investire sulle auto a trazione elettrica è investire sulla mobilità del futuro. Vanno in tale direzione i Paesi forti, come fanno capire gli accordi tra Usa e Cina e tra Usa e Germania. In Italia, invece, il settore auto praticamente non si occupa di questo comparto”.
Proprio dagli Stati Uniti arrivano “gli standard sui materiali ecompatibili – come ricorda Enrico Cancila di Ervet - che stanno trainando la domanda. Una dinamica che si può osservare su diverse filiere. Ma l’incremento dei consumi verdi si è affermato grazie a investimenti in politiche culturali e di educazione presso i consumatori”. Anche in termini di formazione di professionalità green sono stati fatti passi avanti: il sistema universitario ha fornito alle aziende, ad esempio, profili di giovani auditors molto richiesti per le certificazioni ambientali.
Politici e imprenditori lamentano tuttavia l’assenza di un piano industriale di prospettiva nazionale che funga da orizzonte alle strategie economiche locali. “Il nostro Piano Energetico sarà un primo riferimento per le imprese, l’edilizia e la mobilità in regione – prosegue l’assessore – Obiettivo è arrivare entro il 2020 a soddisfare il venti per cento del fabbisogno di energia da fonti rinnovabili”. Il piano attuativo per l’energia 2011-2013 sarà al vaglio dell’Assemblea regionale a fine mese, ed entrerà in vigore prevedibilmente entro luglio.
Cristina Gentile