Costruire città sostenibili. La sfida del Patto dei Sindaci
“Come si può rispondere concretamente alla sfida ambientale globale? A partire dal presente, gli obiettivi del futuro prossimo si definiscono nelle aree urbane dove vive il 50% della popolazione mondiale; le città sono i luoghi dove sperimentare soluzioni reali, potenziare servizi per la mobilità, tecnologie rinnovabili ed edilizia carbon neutral.” Questo il concetto della mostra Green Life, organizzata da Legambiente in collaborazione con Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la Triennale di Milano, dove sarà visitabile fino al 28 marzo.
Nel contesto di questo progetto si è tenuta ieri la conferenza Costruire Città Sostenibili, dal Patto dei Sindaci ai Piani d’Azione, un evento curato dal Comune e dalla Provincia di Milano insieme ad Agenda 21 e Legambiente, in cui è stata adegutamente presentata la prospettiva bottom-up della sfida ambientale, ovvero quella spinta che, invece di attendere grandi soluzioni politiche “dall’alto”, proviene direttamente dai territori e dagli enti locali.
Sono infatti moltissime, ormai, le città europee che hanno firmato il Patto dei Sindaci, imepgandosi ad andare oltre l’obiettivo del 20-20-20, sancito dall’Unione Europea con l’approvazione, nel 2009, del pacchetto energia e clima. Solamente in italia si contano almeno 300, tra Comuni e Province, che hanno aderito al Patto impegandosi a presentare, entro un anno, il proprio “piano per il clima“. che verrà aggiornato di anno in anno.
“Si potrebbe dire”, ci spiega Giuseppe Gamba, presidente di AzzeroCO2, “che mentre i Governi discutono e si dividono all’infinito sul problema degli impegni nazionali, le realtà locali - imprese ed enti – sono al lavoro per contenere i consumi, le emissioni inutili di gas serra e il caos climatico già iniziato. Il Patto dei Sindaci raccoglie la rete degli enti locali Europei impegnati a realizzare nei loro territori concreti programmi energetici e a raggiungere ambiziosi target di riduzione, all’altezza della sfida climatica. Un’esperienza che desta il massimo interesse anche tra gli americani, che vi intravedono la possibilità pratica di accelerare i tempi, a fronte dei dubbi sulla reale volontà del Senato di approvare il Pacchetto Clima proposto dal Presidente Obama“.
Il Vecchio Continente sembra dunque essere, su questo fronte, particolarmente all’avanguardia e anche l’Italia sta facendo la sua parte. “Non dobbiamo abbatterci”, ammonisce Paolo Massari, Assessore all’Ambiente della Città di Milano, che durante l’intervento in sala invita anche a riportare, ai tavoli delle conferenze, l’acqua della città in caraffa, al posto delle bottiglie di plastica (un appunto che Greenews.info ha fatto proprio in altre occasioni). “Forse non sempre siamo i migliori al mondo, ma stiamo andando meglio di quanto potremmo immaginare”. Esempio ne è il progetto pilota per la mobilità elettrica che, grazie all’accordo con Renault e A2A, vedrà Milano e Brescia sperimentare il primo sistema diffuso, in Europa, di auto elettriche in ambiente urbano.
Positivo anche il clima bipartisan che accompagna il dibattito - al di là delle fisiologiche divergenze di interpretazione dei dati - e che vede l’Assessore all’Ambiente della Città di Torino, Roberto Tricarico (Pd), concordare pienamente con il padrone di casa, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà (Pdl), per quanto riguarda la necessità di ampliare i pedaggi alle auto come fondamentale strumento di contrasto del traffico e dell’inquinamento nelle grandi città.
“Le città italiane“, ricorda Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, nella dichiarazione di adesione dell’associazione al Patto dei Sindaci, “rappresentano il terreno privilegiato per attivare processi di riduzione delle emissioni di CO2 e per combattere i cambiamenti climatici migliorando la qualità della vita dei cittadini. Appoggiamo quindi con convinzione la Carta delle Città e dei Territori, perchè lo strumento del Patto dei Sindaci è fondamentale per definire interventi e programmi finalmente concreti e verificabili“.
Legambiente si propone dunque di collaborare con tutte le amministrazioni che vogliano aderire al Patto, in diversi modi: innanzitutto seguendo e monitorando i percorsi degli enti locali e promuovendo l’attenzione del Governo e delle istituzioni private - quali le Fondazioni bancarie, di cui l’operato della Fondazione Cariplo in Lombardia e Piemonte viene citato come ottimo esempio. Ma anche organizzando la partecipazione diretta dei cittadini e delle comunità, affinché riducano volontariamente le proprie emissioni e compensino quelle residue, come l’iniziativa Stop the Fever ha iniziato a fare.
Uno dei principali ambiti di azione urbana – anche in vista dell’Expo 2015 che Milano si prepara ad ospitare - non potrà che essere l’edilizia. ”La questione edilizia risulta, infatti, prioritaria anche in virtù dell’interesse che negli ultimi anni le si sta riservando attraverso i recepimenti regionali delle politiche nazionali ed europee legate all’efficienza energetica degli edifici”, scrive Ambiente Italia nella nota Possibili risultati di riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dall’azione locale. “E’ importante considerare”, continua la nota, “che l’edificato esistente rappresenta oggi la quota di consumo [energetico, N.d.R.] più consistente. Dunque, le politiche comunali dovranno orientarsi soprattutto verso la riqualificazione energetica di questa fetta del patrimonio edilizio.”
Ai progettisti il compito quindi di supportare gli amministratori in questa impresa epocale che, per garantire risultati significativi, dovrà intervenire tanto sul patrimonio edilizio esistente quanto sul nuovo. Green Life costituisce un’ottima testimonianza di quanto si possa fare – e di quanto hanno già fatto, per il rispetto del pianeta, 32 architetti, in 7 città e 2 stati.
Andrea Gandiglio