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Boom del vetro, un materiale che si ricicla all’infinito

maggio 31, 2012 Aziende, Pratiche

Da vetro nasce vetro, si potrebbe dire in una società evoluta. Perché il viaggio che compie una bottiglia dal momento in cui viene gettata nel cassonetto della raccolta differenziata a quando ritorna a essere bottiglia è un viaggio che consente ai cittadini di recuperare risorse economiche, di risparmiare risorse naturali non rinnovabili, di migliorare l’ambiente abbattendo le emissioni di CO2.

Il ciclo virtuoso del vetro è una filiera che resiste alla crisi. A dirlo i dati forniti da Assovetro (Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro) e da CoReVe (Consorzio Recupero vetro). In aumento dell’1,77% la produzione di bottiglie, vasi e flaconi in vetro e del 7,6% l’utilizzo del vetro riciclato, con un risparmio energetico di 3 milioni di barili di petrolio. E’ del 68,1% il tasso di riciclo del vetro e cresce del 6% la raccolta differenziata degli imballaggi. Molte aziende hanno scelto il “verde” per combattere il periodo nero del capitalismo occidentale. La filiera del vetro, materiale ecologico per eccellenza, ha superato il 2011 in segno positivo. Infatti, in Italia si è raggiunta la cifra di 1.570.302 tonnellate, di gran lunga superiore all’obiettivo del 60% posto dalla normativa. Tale quantitativo è stato reimpiegato in vetreria per la produzione di nuovi contenitori.

Il vetro da imballaggio proveniente dalla raccolta differenziata in Italia ha visto un aumento rispetto all’anno scorso, raggiungendo circa 1.700.000 tonnellate. Questa crescita in valore assoluto si deve però confrontare con una qualità della raccolta differenziata nazionale che ancora fatica ad attestarsi ai massimi livelli. Si stima, infatti, che circa il 15,5% delle quantità provenienti dai Comuni italiani non possa essere riciclato nel ciclo produttivo e finisca in discarica per via della scarsa qualità nella raccolta.“E’ per questa ragione – ha dichiarato Gianpaolo Caccini, presidente di CoReVe – che il Consorzio Recupero Vetro crede e investe significativamente nelle campagne di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, per il miglioramento qualitativo della raccolta all’origine. In questa ottica da due anni promuoviamo la campagna di comunicazione “C’è Vetro e Vetro. Impara la differenza, fai la differenziata” e nella ricerca e lo sviluppo delle tecnologie più innovative per il trattamento e recupero del vetro di scarto.

In ogni caso il miglioramento della qualità del vetro raccolto dipende in misura determinante dalla capacità organizzativa delle amministrazioni locali e dall’attenzione dei Cittadini”. La media nazionale delle quantità ritirate da CoReVe si è attestata intorno ai 26,7 kg per abitante, contro i 24 kg dello scorso anno. La graduatoria delle Regioni più virtuose nella “raccolta del vetro” per il 2011, secondo i dati forniti dal CoReVe, presenta qualche piacevole sorpresa, come la Sardegna che conferma risultati molto vicini a Regioni notoriamente virtuose come Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino e Veneto. Oppure la crescita relativa registrata nell’ultimo anno da Toscana, Molise e Basilicata. E le sorprese sarebbero perfino maggiori se, oltre alla graduatoria per Regione, si stilasse anche quella per città: in tal caso alcune città del Sud emergerebbero con risultati superiori rispetto ad altre del Nord.

La sostenibilità ambientale è una delle carte vincenti del vetro. I contenitori in vetro per bevande e cibi sono, infatti, preferiti dal 74% dei consumatori italiani (65% europei) perchè preservano il sapore del cibo o delle bevande che contengono e non danneggiano l’ambiente (sono infatti riciclabili al 100% e all’ infinito). Questa preferenza per il vetro si è mantenuta costante negli anni. A fronte di un aumento complessivo della produzione nel 2011 dell’1,77%, all’interno del settore degli imballaggi in vetro si è registrato un incremento della produzione di bottiglie dello 0,84% rispetto all’anno precedente, della produzione dei flaconi per l’industria farmaceutica e cosmetica del 3,60%, dei vasi alimentari del 13%. Nel 2011 l’industria italiana del vetro ha utilizzato, a fronte di una produzione per i soli imballaggi pari a 3.568.710 tonnellate, 2.052.000 tonnellate di vetro riciclato con un ricorso alle importazioni di rottame per circa 223.000 tonnellate, in quanto il vetro proveniente dalle raccolte differenziate nazionali non riesce a soddisfare il fabbisogo dell’industria.

Per dare una misura del ruolo del riciclo nel settore, basti pensare che su dieci bottiglie scure (le più comuni) ben nove sono prodotte con vetro riciclato proveniente dalle raccolte differenziate; una percentuale alta di rottame di vetro (45%) si trova anche nelle bottiglie chiare, che, per essere prodotte, hanno bisogno di rottame incolore. Proprio per migliorare la qualità del rottame di vetro, in alcune città, come Verona e Ferrara, sono state avviate raccolte differenziate per colore. “L’industria del vetro – ha detto Giuseppe Pastorino, Presidente della Sezione Vetro Cavo di Assovetro – nonostante la difficile situazione di crisi continua ad investire in ricerca ed innovazione e l’aumento della produzione 2011 dimostra come il mercato premi chi tutela l’ ambiente. Sarebbe necessario, per incrementare l’utilizzo del rottame, migliorarne la qualità favorendo la raccolta differenziata monomateriale, come acuni comuni virtuosi già fanno”.

Francesca Fradelloni

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