Aperta in Norvegia la prima centrale osmotica
Il 24 novembre è stata inaugurata a Tofte, in Norvegia, la prima centrale osmotica di uno dei principali produttori di energie rinnovabili in Europa, la Statkraft.
Una centrale osmotica produce energia grazie al fenomeno dell’osmosi: il trasporto di acqua attraverso una membrana semipermeabile, la quale consente il passaggio di liquido da un lato all’altro, ma non viceversa. Tra le tante applicazioni dell’osmosi in natura, si può pensare per semplicità al modo in cui le piante riescono ad assorbire l’acqua e a trattenerla: le foglie altro non sono infatti che membrane semipermeabili che accolgono il liquido e, non consentendogli di uscire, lo convogliano all’interno della pianta stessa.
La produzione di energia tramite osmosi sfrutta un altro principio fondamentale: la produzione di energia che si ha dall’incontro di acqua dolce e acqua salata – cosa che succede ogni volta in cui, ad esempio, un fiume sfocia nel mare. Tra acqua dolce e acqua salata, infatti, esiste un potenziale idrico (una forma di energia potenziale) che corrisponde a una pressione di poco meno di 27 atmosfere. Questa pressione è equivalente a una colonna d’acqua alta 270 metri, poco inferiore all’altezza delle maggiori cascate italiane, le cascate del Serio a Valbondione (BG).
In realtà non tutto il potenziale idrico teorico è sfruttabile nella pratica; nella centrale norvegese, ad esempio, la pressione equivale a una colonna d’acqua di 120 metri – comunque piuttosto significativa. Come si può vedere nell’immagine, le molecole di sale contenute nell’acqua di mare (Saltwater) “spingono” l’acqua dolce (Freshwater) attraverso la membrana semipermeabile da sinistra verso destra, e questo fa sì che l’acqua dolce eserciti sull’acqua salata una pressione da destra verso sinistra, pressione che può essere poi sfruttata per far funzionare una turbina. In tutto il processo, teoricamente piuttosto semplice, l’oggetto più complesso da realizzare nella pratica è proprio la membrana semipermeabile. La Statkraft stessa ha condotto esperimenti per oltre dieci anni prima di essere in grado di costruire la centrale-prototipo a Tofte.
L’energia generata tramite osmosi avrebbe un potenziale globale pari a oltre 1600 TWh, pari a circa il 50% del fabbisogno energetico europeo. L’impianto di Tofte, per il momento, avrà una limitata capacità produttiva, ma sarà messa a disposizione dei numerosi centri di ricerca che hanno collaborato alla sua costruzione per condurre esperimenti; lo scopo è di essere in grado di costruire una centrale osmotica per scopi commerciali entro pochi anni. Considerando che, dei 1600 TWh sopra citati, oltre 200 sarebbero producibili all’interno dell’Unione Europea, si tratta sicuramente di un enorme passo avanti nel campo della produzione di un’energia rinnovabile, pulita e, per così dire, senza troppi “effetti collaterali”.
Eva Filoramo