Home » Internazionali »Off the Green »Politiche »Rubriche » Trump: una lezione storica per snob e radical chic:

Trump: una lezione storica per snob e radical chic

Personalmente non gioisco né mi dispero per l’elezione di Donald Trump come 45° Presidente degli Stati Uniti d’America, per due buoni motivi: non sappiamo cosa farà (quando è molto difficile fare previsioni sarebbe meglio aspettare prima di giudicare) e rispetto il voto degli americani, che ovviamente non sono tutti stupidi né folli, come crede qualche “intellettuale” di sinistra in Italia. Si chiama “democrazia” e dovrebbe valere sempre – se vogliamo che resti quella la nostra forma di governo – indipendentemente che il risultato delle elezioni vada o meno secondo i nostri voleri, interessi e aspettative. Qualcuno dovrebbe ricordarlo al Presidente Emerito della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, che ieri ha dichiarato che “la vittoria di Trump è uno degli eventi più sconvolgenti della storia del suffragio universale“.

Io credo invece che sia uno degli eventi più interessanti e salutari della democrazia internazionale, insieme alle vittorie del Movimento 5 Stelle in Italia e alla Brexit nel Regno Unito. Non per il merito delle singole questioni, ma per le reazioni a catena che questi fenomeni innescano e per il messaggio che mandano a tutto quel ciarpame ormai insopportabile fatto di “istituzioni, politica, banche, affari, organismi internazionali, agenzie di rating, governi, media, mercati, esperti, professori e intellettuali“, come ha ricordato Ezio Mauro di Repubblica (che di quel grande gruppo fa parte a pieno titolo). Basta immaginare cosa sarebbero stati, a casa nostra, il Governo attuale e la politica italiana in generale senza le vittorie dei Cinque Stelle. Se già così l’arroganza di un Renzi, di una Boschi e di tanto PD resta anacronistica e intollerabile, figuriamoci se non avessero ricevuto le mazzate di Torino e Roma!

Trump, nel suo primo discorso (altra sconfitta per i catastrofisti che lo immaginavano sul palco con il mitra), ha centrato subito il punto chiarendo che “nessuno sarà più dimenticato“. Non sappiamo se e come manterrà le promesse, ma aver compreso, fin dall’inizio della campagna elettorale, che fuori da quella porta c’erano milioni di persone (non solo “poveri” e operai, ma classe media impoverita, ex manager, professionisti ecc.) dimenticate e incomprese dall’establishment – che si occupa solo più di perpetuare sé stesso e i propri interessi, in maniera completamente avulsa dalla realtà – gli ha fatto guadagnare un volto più umano e “sul pezzo” rispetto alla sua rivale, incarnazione vivente dei “poteri forti”. Michael Moore aveva messo in guardia i radical chic americani invitandoli a “uscire dalla campana” e toccare con mano cosa stesse cambiando nel Paese, ma l’arroganza di questi personaggi, ad ogni latitudine, la loro pretesa (infondata) di superiorità morale e intellettuale, è tale da renderli insensibili a qualsiasi appello che non vada nella direzione dei loro interessi costituiti o non “vesta” come loro.

L’elezione di Trump ha dimostrato anche la salubre irrilevanza (ripeto, salubre) in cui stanno cadendo i grandi media, che non contano più quasi nulla e non influenzano più il voto in maniera significativa. Lo ha ricordato anche Beppe Grillo: mentre questi scrivevano cosa avrebbero voluto che succedesse, i blog e l’informazione indipendente in rete raccontavano “in diretta” cosa stesse realmente accadendo. Ancora, mentre i grandi media continuavano a ironizzare su Trump, inneggiando alla guerrafondaia Hillary, Trump andava nelle fabbriche del Michigan ad avvertire gli scaltri top manager della delocalizzazione selvaggia che avrebbe imposto dazi di importazione negli USA del 35% sulle auto di chi si fosse spostato a produrre in Messico. Con la credibilità (sebbene da dimostrare, ma non importa in campagna elettorale) di un outsider della politica che non rappresenta propriamente nessun partito ed è sufficientemente “pazzo” e intraprendente da farlo veramente.

E allora i verdi e gli “intellettuali dell’ambiente”, invece di lagnarsi e perdere tempo nelle infinite “COP” e altri grandi summit inconcludenti, abbiano le palle di andargli a spiegare e proporre politiche di green economy con concrete ricadute sull’ambiente, sull’industria e sull’agricoltura. Sarà anche un pazzo, ma i conti li sa fare, e oggi efficienza energetica, fonti rinnovabili, biochimica, economia circolare, edilizia sostenibile ecc. significano, fortunatamente, anche business, chissà che non si appassioni più di quanto ha fatto Obama. Anche Schwarzenegger era repubblicano ed è stato ampiamente sbeffeggiato, prima dell’elezione a Governatore della California, per essere un attore palestrato di film di serie B. Eppure ha fatto più lui per la green economy di quanto abbia fatto tutta la famiglia Clinton messa insieme.

Se un po’di follia fuori dagli schemi serve a rompere un sistema incancrenito – che ultimamente sta facendo solo danni – e a farne rinsavire gli attori, allora viva la Follia - figlia di Plutos, dio della ricchezza e della Giovinezza, allevata dall’Ignoranza e dall’Ubriachezza - come diceva già Erasmo.

Andrea Gandiglio

P.S. Leggo con piacere che, già a pochi giorni dal voto, la nostra analisi dell’”Effetto Trump” e del salutare “scossone” agli addormentati nel bosco sembra corretta, anche vista dai corridoi della COP22 di Marrakech. Scrive infatti Valerio Gualerzi su Repubblica del 16 novembre: “Più coesione, più velocità, più ambizione. Il bilancio degli effetti della vittoria di Donald Trump sull’impegno della comunità internazionale a contrastare i cambiamenti climatici per il momento sono paradossalmente esattamente opposti di quelli temuti all’indomani del voto…”.

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende