La proposta per un ISTAT del Suolo
I Radicali hanno recentemente presentato una proposta di legge per creare un ISTAT del Suolo, ovvero un Osservatorio nazionale sull’uso del suolo, contro la cementificazione e il dissesto. Tema quanto mai di attualità soprattutto a seguito dei tragici fatti siciliani e degli scontri a Ischia per l’abbattimento di case abusive.
La proposta di legge, firmata dei deputati Elisabetta Zamparutti, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Concini, Matteo Mecacci e Maurizio Turco, ha come obiettivo principale quello di fornire le tecniche e gli strumenti per valutare le trasformazioni degli usi del suolo. Questo tipo di valutazioni è da effettuare su scala nazionale con un’unità territoriale non più grande di 2.500 mq e sono da tenere in considerazione anche la consistenza delle aree dimesse e sottoutilizzate e la quota di patrimonio edilizio non utilizzato. Si devono inoltre raccogliere dati relativi ai limiti di consumo del suolo per poter adottare misure politiche adeguate alla tutela e alla salvaguardia dello stesso.
Annualmente l’Osservatorio dovrebbe redigere un rapporto, da sottoporre al Parlamento, in cui siano state censite le modalità di utilizzo delle varie aree. A guidare l’Osservatorio nazionale sul suolo, secondo la pdl dei Radicali, dovrebbe essere un presidente, scelto dal Consiglio dei ministri su proposta del ministero dell’Ambiente, che duri in carica 5 anni con possibilità di rinnovo.
Anche Legambiente, in collaborazione con l’istituto nazionale di urbanistica, ha fondato un Centro di ricerca, non istituzionalizzato, sui consumi del suolo. “In Italia – osserva l’associazione – 100 ettari al giorno scompaiono sotto il peso del cemento, una superficie di territorio equivalente a 50 piazze del Duomo di Milano”. Secondo il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, “in Italia non solo siamo privi di un piano nazionale di lotta al consumo del suolo, ma deteniamo un grave ritardo nell’acquisizione di dati aggiornati sul processo di cementificazione e sulle conseguenze ambientali, economiche e sociali che ne derivano”. Mentre il contenimento dei consumi del suolo, afferma Federico Oliva, presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica, “deve essere una delle priorità del governo del territorio”.
Ilaria Burgassi