Nucleare: sì, no o domani? Il dibattito su Medidea Review
Nel caos del dibattito sul nucleare, che rischia di rendere difficile la formazione, da parte di ciascuno, di un’idea indipendente e documentata sul tema, segnaliamo ai nostri lettori due interventi antitetici appena pubblicati da Medidea Review, il trimestrale on-line di politica, cultura e idee per il Mediterraneo, che ci sono sembrati particolarmente pacati, sintetici e rappresentativi delle ragioni del pro e del contro.
Il primo intervento, ”No, meglio la quarta generazione“, è di Ermete Realacci, deputato Pd e Presidente Onorario di Legambiente, che illustra, senza pregiudizi e con estrema chiarezza, le motivazioni di chi è contratrio alla costruzione, prevista dal Governo, di centrali nucleari cosiddette di “terza generazione”. Anche tralasciando le questioni sulla sicurezza e sulla gestione delle scorie, sostiene Realacci, un ritorno al nucleare, ad oggi, non è comunque auspicabile in quanto antieconomico e incapace di generare quei benefici (in termini di costi elettrici e di emissioni) che i sostenitori di questa opzione avanzano.
A Realacci risponde il Ministro Claudio Scajola (Pdl), nell’intervento dal significativo titolo “Se lo dice Obama“. Scajola, difensore dell’opzione nucleare, fa infatti riferimento alla scelta del presidente americano Barack Obama - da molti considerato uno dei principali fautori della green economy - di avviare negli Stati Uniti due nuove centrali nucleari, dopo uno stallo durato trent’anni (scelta per altro criticata da suoi sostenitori come Jeremy Rifkin e Woodrow Clark). Scajola fa leva sull’esigenza, per mantenere una competitività industriale del paese, di disporre di energia a costi allineati con quelli del resto d’Europa, mentre in Italia attualmente sono del 30% più alti. Ma non solo. Secondo la maggior parte dei medici, sostiene Scajola (che cita l’oncologo Umberto Veronesi), i rischi per la salute umana della produzione di energia attraverso la tecnologia nucleare sono nettamente inferiori alle fonti fossili, principale causa dell’inquinamento atmosferico, che genera il 4% dei tumori.
Comunque la si pensi un tema così complesso e delicato merita una seria ed attenta riflessione.
Andrea Gandiglio