Nessun dubbio: i cambiamenti climatici sono causa dell’uomo. E ora?
“L’influenza umana sul sistema climatico è chiara”: venerdì scorso si è riunito a Stoccolma il Working Group 1 (WG1) dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il più importante organismo scientifico in tema di cambiamenti climatici. E’ stato approvato e presentato al pubblico il primo volume del V Rapporto dell’IPCC, intitolato “Le Basi della Scienza”, che ha posto termine al dibattito sulla responsabilità dell’uomo rispetto ai cambiamenti del clima. La grande novità del nuovo Rapporto sono le conferme riguardo alla scienza del clima, convalidate da evidenze scientifiche più accurate rispetto agli studi precedenti. Su Twitter il nuovo Rapporto dell’IPCC sta generando un’ondata di messaggi con hashtag #debateisover.
Il Rapporto è il più completo e aggiornato studio sulle basi della scienza e della fisica riguardo ai cambiamenti climatici, a cui hanno lavorato 209 autori e 50 revisori scientifici di 39 Paesi, coadiuvati da più di altri 600 contributors. Contiene il risultato di nuovi studi sull’aumento della temperatura media del Pianeta, e una descrizione più “robusta” di vari aspetti tra cui l’utilizzo di nuovi, più precisi, modelli climatici, che hanno prodotto un numero maggiore di simulazioni. Inoltre un’analisi più approfondita di alcuni aspetti come effetto di nuvole, aereosol, radiazioni cosmiche e monsoni sui cambiamenti climatici ha portato una migliore comprensione di alcuni aspetti del sistema climatico e maggiori dati disponibili hanno permesso una migliore analisi delle incertezze;
“Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, e dal 1950 molti dei cambiamenti osservati non hanno precedenti in decine di migliaia di anni”. Gli ultimi tre decenni sono stati i più caldi dal 1850, e di questi l’ultimo decennio è stato il più caldo in assoluto, sebbene il tasso di riscaldamento in questi ultimi anni (1998-2012) sia di 0,05°C a decennio, inferiore alla media del periodo 1951-2012 che ha registrato un aumento della temperatura di 0,12°C a decennio. In particolare, l’incremento di temperatura dell’oceano superficiale (entro i 700 metri) negli ultimi decenni è considerato virtualmente certo.
“E’ estremamente probabile (al 95-100%) - ribadisce dunque il rapporto - che più della metà dell’aumento osservato della temperatura superficiale dal 1951 al 2010 sia stato provocato dall’effetto antropogenico sul clima (emissioni di gas-serra, aerosol e cambi di uso del suolo). Questo ha provocato il riscaldamento degli oceani, la fusione dei ghiacci e la riduzione della copertura nevosa, l’innalzamento del livello medio globale marino e ha modificato alcuni estremi climatici nella seconda metà del XX secolo”. Il precedente studio dell’IPCC, che risale al 2007, valutava invece del 90% la probabilità che l’uomo fosse il principale driver dell’aumento della temperatura media globale. Nel nuovo rapporto il grado di certezza è quindi stimato in crescita de 5-10%, con possibilità che la certezza sia assoluta (100%).
Per il futuro, l’IPCC avverte che “Le emissioni di gas serra che continuano a crescere provocheranno ulteriore riscaldamento nel sistema climatico. Il riscaldamento causerà cambiamenti nella temperatura dell’aria, degli oceani, nel ciclo dell’acqua, nel livello dei mari, nella criosfera, in alcuni eventi estremi e nella acidificazione oceanica. Molti di questi cambiamenti persisteranno per secoli”. Come ben spiegato da Climalteranti.it, l’aumento del livello del mare sta accelerando, ed è previsto in un range tra 50 e 80 centimetri entro la fine del secolo. L’estensione dei ghiacci continuerà ad assottigliarsi, tanto che probabilmente sarà possibile una fusione totale dei ghiacciai artici già entro il 2050.
L’IPCC identifica alcuni scenari, basati su diverse previsioni di aumento della concentrazione di gas serra in atmosfera: nello scenario più estremo (RCP8.5 nel report), l’aumento previsto è di 3.2°-5.4°C rispetto all’epoca preindustriale entro il 2100. Un incremento di questo tipo porterebbe a conseguenze catastrofiche per la società umana. L’IPCC in questo report ha introdotto per la prima volta uno scenario ottimista (RCP2.6), in cui la temperatura media raggiungerebbe un valore compreso tra +1° e +2,3°C: questo scenario prevede un drastico taglio delle emissioni di CO2 e altri gas serra nel giro di pochi decenni. Avverte infatti l’IPCC: “Le emissioni continue di gas ad effetto serra causeranno un ulteriore riscaldamento e cambiamenti in tutte le componenti del sistema climatico. Limitare il cambiamento climatico richiederà una sostanziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.”
Veronica Caciagli*
*Presidente 350.org Italia