La Cina sorpassa gli Usa nelle rinnovabili mentre l’Italia punta sull’Expo di Shanghai
Spesso accusata di essere la peggiore inquinatrice del pianeta, la Cina conquista in silenzio lo scettro di patria delle energie rinnovabili. Ad affermarlo è il dettagliato rapporto Who is Winning the Clean Energy Race? dell’Istituto di Ricerca americano Pew Charitable Trusts, secondo cui, nel 2009, il paese asiatico ha superato gli Stati Uniti negli investimenti in energie pulite.
La classifica, che prende in considerazione i membri del G-20, vede l’Italia al nono posto, ma con un tasso di crescita superiore a quello americano. La Cina, più che sorpassato, ha propriamente doppiato gli Usa, investendo in energie rinnovabili 34,6 miliardi di dollari, contro i 18,6 degli Stati Uniti, che rimangono comunque in testa alla classifica per capacità installata: 53,4 Gigawatt, 1 solo Gigawatt in più della Cina, che si appresta anche qui al sorpasso. Al terzo posto, negli investimenti, la Gran Bretagna, con 11,2 miliardi di dollari, mentre l’Italia segue con 2,6 miliardi sommando eolico, solare e biomasse - quasi un quinto della Spagna e un terzo del Brasile.
Il settore dimostra comunque di aver retto bene negli ultimi anni, nonostante la crisi: dal 2005 in poi gli investimenti in rinnovabili sono cresciuti del 230%, e l’anno scorso hanno raggiunto la colossale cifra globale di 162 miliardi di dollari, con una flessione del 9%, inferiore a quella di altri settori energetici. La previsione per il 2010 è che si superino i 200 miliardi di dollari nel mondo. “Anche nel mezzo di una crisi globale, il mercato dell’energia pulita ha continuato la sua crescita”, spiega Phillis Cuttino, curatrice del rapporto, “i paesi stanno facendo a gara per la leadership, perché hanno capito che questo tipo di investimento può creare opportunità di export e di lavoro“.
Il rapporto contiene, tra le altre, una sezione specifica sul nostro paese: l’Italia contribuisce per il 2,3% degli investimenti globali in questo settore, e negli ultimi 5 anni le cifre impiegate sono aumentate del 110%, molto meno rispetto alla Corea del Sud, che guida questa particolare classifica con il 250% – percentuali in ogni caso da capogiro. Da noi prevale ancora l’eolico, con 3,7 Gigawatt installati, seguito da solare e biomasse appaiati con circa 1,5 Gigawatt.
Una performance forse non eccellente quella italiana, paragonata ad altri paesi, ma che non impedisce al nostro paese di imporsi in Cina in un settore analogo, quello delle tecnologie a supporto dell’architettura sostenibile. E’stato infatti presentato pochi giorni fa dal commissario del Governo Beniamino Quintieri – in diretta internet con la Triennale di Milano – il futuristico padiglione di oltre 6.000 mq. realizzato, per l’Expo Universale di Shanghai 2010, con un particolare cemento “trasparente” che fa filtrare la luce del sole di giorno e lascia vedere l’illumninazione interna di notte. Si tratta di i.light, un brevetto sviluppato da Italcementi che, grazie ad un impasto di additivi e resine polimeriche, permette ai raggi del sole di filtrare con una sequenza di luci e ombre in continua evoluzione nel corso della giornata. Un’architettura bio-compatibile ed ecosostenibile, assicura il progettista, l’architetto Giampaolo Imbrighi, intervistato da Il Giornale.
Oggi, a Shanghai, il secondo atto, con l’inaugurazione di tre edifici aggiuntivi costruiti con la collaborazione del Ministero dell’Ambiente nell’area dedicata alle città, chiamata Urban Best Practice Area (Ubpa), sulla sponda del fiume Hangpu opposta a quella cui sorgono i padiglioni dei vari Paesi.