ISDE denuncia l’inquinamento da PFAS in Veneto: “concentrazioni tra le più alte al mondo”
Pubblichiamo la lettera della sezione veneta di ISDE Italia, l’Associazione dei Medici per l’Ambiente, che esprime grande preoccupazione per il livello di inquinamento delle falde acquifere di alcune province del Veneto, dovute ai cosiddetti PFAS, le sostanze perfluoro-alchiliche, composti di largo uso e altamente persistenti nell’ambiente, utilizzati principalmente per rendere resistenti ai grassi e all’acqua materiali quali tessuti, tappeti, carta e rivestimenti per contenitori per alimenti.
Dopo la recente pubblicazione del verbale della seduta del 13 Gennaio 2016 della Commissione Tecnica che si occupa della contaminazione delle falde acquifere e della catena alimentare da PFAS in Veneto, il Coordinamento delle Sezioni Provinciali Venete dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia Onlus, condivide le preoccupazioni e perplessità della responsabile della commissione.
Nel verbale si mettono in luce gravi lacune nella gestione dell’emergenza rappresentata dalla contaminazione delle acque da PFAS, che riguarda circa 350.000 persone di 60 comuni veneti. Affiorano chiaramente difficoltà e inadeguatezze in seno alla stessa Commissione mista Regione Veneto-Istituto Superiore di Sanità nell’affrontare e governare il grave inquinamento ambientale. Nessuno dei Membri della Commissione, tranne uno, pare si sia mai occupato prima del 2013 in modo specifico di PFAS. Per questo motivo, nell’autunno 2014, la nostra associazione aveva chiesto – senza ricevere ad oggi risposta alcuna – l’inserimento nella suddetta commissione di esperti indipendenti, come il Prof. Tony Fletcher della London School of Hygiene and Tropical Medicine di Londra.
In considerazione della gravità della situazione venutasi a creare, il Coordinamento Regionale Veneto ISDE, ribadisce ora la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni suggerendo qualificati membri dell’associazione, di comprovata competenza ed esperienza, da inserire nella commissione e ripropone il nome del Prof. Fletcher, che fece parte del gruppo di esperti indipendenti nominati dal tribunale dell’Ohio per gestire il caso PFAS provocato dalla Dupont.
ISDE Veneto chiede pertanto alla Commissione Tecnica Regionale di adoperarsi per un’azione più intensa e decisa contro l’inquinamento da PFAS, anche perché è inutile che le autorità regionali manifestino, da un lato, preoccupazione per l’esposizione di centinaia di migliaia di persone ai PFAS con gli alimenti e l’acqua potabile e, dall’altro lato, consentano l’innalzamento ope legis della loro dose soglia nelle acque potabili, a giustificazione alla pochezza delle misure fino ad oggi intraprese per abbattere la loro concentrazione. Né si può addossare la colpa a qualche dirigente regionale lasciato solo e senza risorse umane, economiche e tecnologiche adeguate ad affrontare con tempestività ed efficacia il problema.
ISDE Veneto chiede un urgente intervento legislativo che proibisca la produzione e la commercializzazione degli alimenti contaminati da PFAS, a difesa della salute dei cittadini veneti e delle altre regioni dove tali prodotti vengono distribuiti e, per coerenza, provveda a sospendere il rifornimento di acque “potabili” e destinate al consumo contenenti concentrazioni di PFAS fra le più alte al mondo identificando fonti di approvvigionamento alternative.
Vincenzo Cordiano, Referente ISDE Veneto e Presidente ISDE Vicenza
Giovanni Beghini, Presidente ISDE Verona
Francesco Cavasin, Presidente ISDE Treviso
Bruno Franco Novelletto, Presidente ISDE Padova