Gli scienziati dopo il vertice FAO: agricoltura e clima sono interconnessi
Si è appena concluso, nella delusione generale, il vertice Fao e pessimi auspici costellano la via che porta alla Conferenza sul Cima di dicembre.
La comunità scientifica lancia infatti un nuovo grido di allarme. Oltre sessanta tra i più eminenti scienziati ed esperti di agricoltura al mondo ricordano che a Roma all’accordo politico non è seguito alcun impegno economico vincolante. Ma “ignorare quasi del tutto il tema dell’agricoltura potrebbe portare a carestie molto estese e scarsità di cibo negli anni a venire”.
Il problema sostanziale risiede nel fatto che l’agenda in programma per Copenhagen riserva ben poco spazio al settore primario. Eppure, l’agricoltura dovrà necessariamente adattarsi alle sfide dei cambiamenti per assicurare le future riserve alimentari del mondo. I coltivatori, infatti, si troveranno ad affrontare problemi nuovi come una maggiore varietà meteorologica, temperature medie più elevate, stagioni di crescita più brevi, aumento della salinità dell’acqua, nuovi parassiti e malattie. Tutto ciò, secondo il Direttore Esecutivo del Fondo Mondiale per la Diversità delle Colture Cary Fowler, richiederà un grande impegno economico, ma soprattutto la necessità di coordinare l’erogazione di questi finanziamenti: “Miliardi di dollari sono stati promessi quest’anno per la sicurezza alimentare. Miliardi di dollari verranno verosimilmente promessi per i cambiamenti climatici a Copenhagen. Noi chiediamo ai negoziatori riuniti a Copenhagen di riconoscere quanto siano interconnessi questi temi” – ma soprattutto di agire.
La tovaglia del tavolo di Copenhagen si fa davvero troppo corta.
Ilaria Burgassi