Home » Internazionali »Politiche » Germania, nucleare addio. E le rinnovabili schizzano in borsa:

Germania, nucleare addio. E le rinnovabili schizzano in borsa

maggio 30, 2011 Internazionali, Politiche

Nucleare, addio. La scelta della Germania è «irreversibile e definitiva»: entro il 2022, tranne tre reattori “d’emergenza” non ci saranno più centrali operative nel Paese. A dare l’annuncio è il ministro dell’Ambiente Norbert Röttgen, dopo un vertice durato tutta la notte con la cancelliera Angela Merkel, le opposizioni, i sindacati, le parti sociali e i rappresentati religiosi.

Tra non più di undici anni quindi, la Germania sarà la prima potenza al mondo ad aver chiuso con l’atomo. La decisione è frutto della fase di riflessione aperta dalla stessa Merkel a pochi giorni dal disastro di Fukushima. Un avvenimento che ha avuto sui tedeschi un forte impatto emotivo: dall’11 marzo, infatti, si sono succedute in diverse città numerose manifestazioni – l’ultima pochi giorni fa – proprio per chiedere l’abbandono del nucleare.

La svolta nella politica energetica costerà ai tedeschi, secondo gli esperti, 40 miliardi di euro. Soldi che verranno in parte dalla tassa sull’atomo pagata dagli stessi produttori di energia nucleare. Attualmente nel Paese ci sono 17 reattori, dei quali solo 9 sono in funzione. Gli altri, attivi almeno dal 1980, sono spenti per controlli e interventi di manutenzione. Dunque già oggi, con la metà delle centrali a regime, la locomotiva tedesca va avanti spedita: il 17% del fabbisogno energetico è in questo momento coperto dal nucleare, contro il 22% ricavato da eolico, fotovoltaico, biomasse e altre fonti rinnovabili. Secondo un documento ottenuto da Reuters, il governo punterà nel futuro su una strategia fatta di maggiore efficienza energetica e potenziamento delle rinnovabili. I punti chiave: ridurre il consumo dell’elettricità del 10% entro il 2020, coinvolgendo anche le industrie energivore, favorire l’isolamento termico delle abitazioni, raggiungere nel 2020 il 35% di energia rinnovabile sul fabbisogno totale, tagliare le emissioni di gas serra del 40%. Azioni importanti, soprattutto alla luce di un obiettivo ancora più ambizioso: raggiungere il 70-80% di energie verdi tra il 2020 e il 2030, per arrivare al 100% di rinnovabili nel 2050.

La tragedia giapponese e la conseguente rimonta dei Verdi in Germania hanno fatto cambiare idea ad Angela Merkel, che nel 2009 aveva cancellato il piano di addio dolce all’atomo lanciato nel 1998 dal suo predecessore socialdemocratico Gerhard Schroeder e dai suoi alleati Verdi dell’allora ministro degli Esteri Joschka Fischer. «La sicurezza innanzitutto. La catastrofe di Fukushima, della quale non conosciamo ancora le conseguenze, ha cambiato anche la mia posizione personale sull’energia atomica e i suoi rischi, anch’io ho imparato», aveva detto all’inizio di aprile la cancelliera in un’intervista al Bild am Sonntag. «Dobbiamo seguire una nuova strada. Vogliamo che l’elettricità del futuro sia sicura, affidabile ed economicamente sostenibile. Le forniture energetiche in Germania hanno bisogno di una nuova architettura», ha ribadito dopo la decisione dello stop totale al 2022.

Già da anni, del resto, l’economia tedesca si prepara a vivere senza atomo: mentre la dipendenza dalle centrali, dal 1998 a oggi, è diminuita dal 33 % al 17 % del fabbisogno totale di elettricità, l’efficienza energetica dell’industria è cresciuta del 48% e il Paese è diventato molto più competitivo rispetto ad altri – come la Francia – che invece scommettono tutto sul nucleare.

Gli ambientalisti e gran parte dell’opinione pubblica tedesca non sono però gli unici a festeggiare la decisione del governo tedesco. Lo stop alle centrali nucleari ha infatti provocato reazioni di entusiasmo anche nelle Borse di tutto il continente, dove si è osservata una tendenza al rialzo per i titoli riguardanti le energie rinnovabili. A Piazza Affari, per esempio, Enel Green Power è salita del 4,53%, Falck Renewables del 7,43%. A Francoforte, il mercato ha premiato tutte le società attive nelle rinnovabili come SolarWorld, Sma Solar, Nordex, Q-Cells, Phoenix Solar. Bene in Europa anche Renewable Energy Corp e Vestas.

Le reazioni sono invece discordanti: mentre le lobby dell’atomo criticano la decisione, parlando di eccessiva fretta e sottolineando i rischi dell’efficienza energetica, le opposizioni e gran parte dei cittadini sono d’accordo. La svolta tedesca alimenta il dibattito sul nucleare già in corso anche nel nostro Paese. Secondo Umberto Veronesi, presidente dell’Agenzia per la Sicurezza sul Nucleare, la decisione della Germania è «influenzata dall’ondata di panico per il disastro di Fukushima ed è stata presa per il terrore di perdere voti. È una decisione legata a un evento specifico che non deriva da alcuna valutazione razionale sul tema». Al contrario, il Comitato Vota Sì al referendum per fermare il nucleare considera la scelta tedesca «un trionfo»: «Chi ci governa e sostiene che al nucleare non c’è alternativa dovrebbe fare un bagno di realtà e guardare alla Germania, il Paese più industrializzato d’Europa».  «La decisione della Germania è una grande lezione di serietà», ha commentato Stefano Leoni, presidente di Wwf Italia. Intanto, anche in Svizzera si fanno le prime prove di addio al nucleare: l’atomo sarà abbandonato entro il 2034, i reattori alla fine del ciclo di vita saranno via via spenti senza essere sostituiti.

Veronica Ulivieri

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende