G20 di Seul, non solo finanza: gli impegni dei Leader su energia e clima
Anche se nel G20 di Seul, conclusosi poche ore fa, i temi principali sono stati quelli della finanza e del ruolo dei Paesi Emergenti, energia e clima rimangono materie centrali del dibattito politico mondiale. I leader del G20, nei comunicati conclusivi del summit, rilasciano dichiarazioni forti che contengono promesse impegnative: dall’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili allo sviluppo di tecnologie pulite.
Nel comunicato finale, il G20 Communiquè, si legge l’impegno a continuare il lavoro di razionalizzazione e di eliminazione graduale (phase-out) di sussidi inefficienti alle fonti fossili nel medio termine, impegno già dichiarato nello scorso G20 di Pittsburgh. Sulla realizzazione di questo progetto, i Ministri delle Finanze e dell’Energia dei Paesi membri dovranno riportare i risultati raggiunti nel corso del summit del 2011, in Francia.
Intanto, Earth Track e Oil Change International hanno già realizzato un report sulla questione intitolato “G20 Fossil Fuel Phase Out”, che accoglie positivamente le dichiarazioni dei leader, lanciando tuttavia una critica: nessuno Stato firmatario della Dichiarazione di Pittsburgh ha finora iniziato una sostanziale riforma dei sussidi in risposta a questo impegno. Metà degli Stati, tra cui l’Italia, si sono infatti limitati a riportare alcune politiche già in programma prima di Pittsburgh, senza modifiche alla tempistica di attuazione.
Inoltre, i dati sul tema risultano incompleti: dei 20 membri del G8, ben 8 dichiarano di non avere sussidi da eliminare, mentre 2 (Gran Bretagna e Giappone), non forniscono alcuna informazione. Indonesia, Russia e Messico, invece, non specificano delle azioni da attuare, riportando solo un riferimento generico ai sussidi alle fonti fossili. Sulla base dei pochi dati a disposizione, il report evidenzia come l’eliminazione dei sussidi porterebbe a una riduzione dei gas serra globali almeno del 10% al 2050 rispetto allo scenario business as usual.
Ancora nel comunicato di Seul, si legge l’impegno a diminuire la volatilità dei prezzi delle materie prime e dei combustibili fossili, su cui interviene anche Silvio Berlusconi, proponendo di vietare le speculazioni finanziarie sulle materie prime energetiche: «Vorrei soltanto ricordare – ha dichiarato il Premier - che nel picco della crisi del 2009 il prezzo del petrolio andò a 150 dollari, qualche tempo dopo riscese a 30 dollari per poi, in occasione di una diminuzione della domanda di quasi il 2% risalire a 70 dollari. Il prezzo del barile che ha interessato tutte le nostre economie era governato soltanto dalla speculazione finanziaria. Ritengo, quindi, che sia estremamente necessario e urgente che i 20 paesi procedano a norme che vietino queste speculazioni finanziarie, per esempio vietando gli acquisti futures oppure imponendo che per acquistare il petrolio a consegna futura si impongano dei versamenti che vanno dal 50% in su. E’ un problema grave per il petrolio ed è gravissimo per le materie prime alimentari».
I leader del G20 hanno confermto infine l‘impegno a combattere i cambiamenti climatici. Nel documento Leaders’ Seoul Summit Document, si legge una dichiarazione di fiducia nello sviluppo ambientalmente sostenibile e una ulteriore promessa al cambiamento: “Siamo impegnati a supportare politiche di crescita green che promuovano una crescita globale ambientalmente sostenibile, che porti alla creazione di posti di lavoro, assicurando al tempo stesso l’accesso all’energia per i poveri. Riconosciamo che la crescita ambientalmente sostenibile, e il connesso sviluppo sostenibile, è una strategia di sviluppo di qualità”. I leaders si impegnano dunque a incentivare le tecnologie pulite e l’efficienza energetica, trasporti sostenibili e città più attente all’ambiente, mobilitando finanziamenti, stabilendo standard chiari e coerenti, sviluppando politiche energetiche a lungo termine, supportando le aziende e la ricerca e sviluppo. Parole che sembrano quasi mutuate dal comunicato stampa di un’associazione ambientalista!
Riguardo al prossimo vertice dell’UNFCCC, che si aprirà a Cancun il 29 novembre, i leader assicurano: “Non risparmieremo nessuno sforzo per raggiungere il successo di Cancun.”
Veronica Caciagli