Forum ETAP: sinergia tra pubblico e privato
L’undicesimo Forum Europeo sull’Eco-innovazione si è svolto a Helsinki in Finlandia lo scorso 11 Ottobre intorno al tema “Working with emerging economies for green growth”. Il forum ha riunito circa duecento decisori (pubblici e privati) interessati ad integrare l’eco-innovazione nelle politiche dei governi e delle imprese attraverso raccomandazioni da sottoporre alla Commissione Europea e agli Stati membri per orientare le politiche future.
Negli ultimi cinque anni ETAP ha affrontato questioni diverse, tra cui la dichiarazione sull’eco-innovazione nelle PMI, l’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso l’eco-innovazione, il trasferimento di tecnologie, le tecnologie emergenti, lo sfruttamento delle opportunità del mercato mondiale, i mercati edili sostenibili e, soprattutto, le fonti di finanziamento per l’innovazione sostenibile. Ogni forum si fonda infatti su un assunto fondamentale: l’eco-innovazione e l’ampio utilizzo delle tecnologie ambientali possono favorire l’ulteriore sviluppo delle imprese, la creazione di posti di lavoro e la riduzione della pressione sulle limitate risorse naturali di cui disponiamo.
Il meeting di Helsinki dei giorni scorsi, ha avuto come tema principale le economie emergenti e le loro politiche legate alle scelte ambientali. Con l’obiettivo di creare una mappatura per la cooperazione nel settore della Green Economy. I Paesi Europei si impegneranno dunque ad appoggiare la posizione ufficiale dell’UE per il Summiti Rio+20, che si terrà in Brasile nel giugno 2012 e dovrà rappresentare una nuova opportunità per sradicare la povertà attraverso lo sviluppo sostenibile.
Non si è parlato, tuttavia, solo di questioni “ideali”. L’eco-innovazione è considerata qualcosa di più complesso rispetto al semplice concetto di tecnologie ambientali. Per questo motivo richiede un adattamento al contesto locale, alle capacità ed ai bisogni dell’ambiente in cui opera e si radica. Timo Makela, Direttore per gli Affari Internazionali e l’Eco-Innovazione della Commissione Europea, ha infatti precisato che “l’eco-innovazione non è solamente l’invenzione di nuove tecnologie, ma è anche la diffusione delle stesse tecnologie e l’introduzione di nuovi modelli di business e di crescita economica”. Il Forum ha dunque riconosciuto l’importanza delle economie di scala e dell’accesso al mercato come elementi essenziali, insieme al rafforzamento di specifiche politiche economiche che dovrebbero condurre i Governi, anche quelli dei Paesi in via di sviluppo, verso la liberalizzazione del “green commerce”.
Le raccomandazioni emerse dal Forum di Helsinki, dovrebbero ora essere implementate attraverso la stesura di un nuovo Eco-Innovation Action Plan dell’Unione Europea, attesa, da parte della Commissione, già nel corso delle prossime settimane. Il documento, in sintesi, dovrà elaborare un focus sulla cooperazione internazionale tra coloro che “fanno” eco-innovazione e promuovere le partnership e le collaborazioni tra il settore pubblico e quello privato per facilitare la diffusione dell’innovazione sostenibile, promuovendo un approccio globale che ponga l’attenzione soprattutto alla domanda dei consumatori.
La consapevolezza emersa dal Forum è dunque che la transizione verso la Green economy deve essere guidata dagli investimenti del settore privato, attraverso le linee guida del settore pubblico. Un dato di fatto inequivocabile, sia per le economie avanzate che per quelle dei Paesi emergenti.
Donatella Scatamacchia